La filosofia di gioco di Francesco Tabellini secondo Giuseppe Marmina

13 maggio 2025 17:59

Giuseppe Marmina, attraverso la sua pagina Facebook analizza la filosofia di gioco del coach italiano che quest'anno ha guidato l'ERA Nymburk.

Ho provato ad analizzare la filosofia di gioco di Francesco Tabellini, coach di ERA Nymburk. Una visione che va oltre gli schemi: cultura del dettaglio, sforzo come valore guida, identità collettiva. Un modello che parla di basket, ma anche di mentalità.
La filosofia di gioco di Francesco Tabellini è molto più di un semplice insieme di principi tecnico-tattici: è una visione culturale, un’identità radicata nel concetto di relentless basketball, una pallacanestro che non concede tregua, che valorizza lo sforzo collettivo sopra ogni altra cosa.
Alla base della sua filosofia c’è l’idea che una squadra non debba definirsi offense-oriented o defense-oriented, ma effort-oriented. Ogni possesso è una gara da vincere, ogni corsa, ogni taglio, ogni closeout è un’occasione per dimostrare chi sei. Questo approccio si traduce in un sistema che mette sotto pressione continua l’avversario, sia mentalmente che fisicamente, attraverso ritmo, intensità e disciplina.
La parola chiave è “sforzo”. Non come accessorio, ma come principio guida. Per Tabellini, l’impegno non è negoziabile. È la base fondante su cui si costruisce ogni azione offensiva o difensiva.
Il mantra del “let’s win the race” è il cuore pulsante della transizione offensiva di Nymburk. Non si tratta solo di correre, ma di correre con metodo e con un obiettivo chiaro: ottenere vantaggi immediati, capitalizzare ogni errore avversario, colpire prima che la difesa sia schierata. Ogni componente è allenato a leggere e reagire in tempo reale, generando un flusso continuo e armonico che crea ritmo e produce volume: 72 tiri a partita, record nella storia della Basketball Champions League.
Tabellini accetta l’errore come parte integrante di un sistema ad alta intensità. Ma lo rifiuta se non è accompagnato da uno sforzo immediato di correzione. La difesa di Nymburk è fondata su letture rapide, mobilità continua e responsabilità condivisa. Il concetto di “Kill” – tre possessi consecutivi con uno stop – è il KPI emotivo della squadra: non è solo una statistica, è un simbolo identitario.
Il sistema implementato da Nymburk sul rimbalzo offensivo è tutt’altro che casuale. Elaborato dal coach australiano Aaron Fearne e riadattato in chiave europea da Tabellini, il principio del Tagging Up prevede che ogni giocatore attacchi il rimbalzo accoppiandosi immediatamente con il proprio uomo. Questo consente di proteggere la transizione difensiva senza rinunciare alla possibilità di recuperare il possesso. Il risultato? 17.4 rimbalzi offensivi di media e 41.2% di offensive rebounding rate, entrambi primati di lega. Nel sistema Nymburk, il Tagging Up non è una voce nel playbook, ma una parte integrante dell’identità competitiva della squadra. Francesco Tabellini l'ha inserito come leva chiave per garantire:
- un numero di possessi superiore alla media;
- una dominanza a rimbalzo offensivo;
- una transizione difensiva già innescata al momento del tiro;
- una pressione continua sugli avversari, mentale e fisica.
Il sistema è costruito per generare attacchi immediati a partire dalla difesa: rubate, recuperi, correzioni. Tutto ciò che consente di ripartire in transizione è premiato. Il messaggio è chiaro: ogni sforzo invisibile contribuisce alla vittoria. Anche chi non finisce nel tabellino, come Ceaser o Kriz, viene valorizzato come decisivo.
Tabellini è prima di tutto un comunicatore. Laureato in filologia classica, ha portato nello spogliatoio la capacità di costruire una narrazione condivisa, creando senso di appartenenza e responsabilità diffusa. I giocatori non eseguono, credono. Sono consapevoli che ogni rincorsa, ogni taglio senza palla può fare la differenza e, per questo motivo, si danno completamente.
In particolare, Tabellini sottolinea il ruolo dei giocatori cechi, che non sono stati reclutati per questo sistema ma lo hanno abbracciato e potenziato, contribuendo alla sua evoluzione. L’adesione emotiva e mentale del gruppo è ciò che trasforma un’idea in un’identità.
Il coaching staff è giovane, scelto non per obbedienza, ma per ambizione. Sono figure che sfidano il sistema, lo mettono alla prova e l'arricchiscono. Ogni area è coperta: attacco, difesa, controllo del lavoro a rimbalzo. Ma la figura chiave è il preparatore atletico Ricardas Reimaris, ex velocista, che ha reso l’identità up-tempo un obiettivo fisico prima ancora che tecnico.
La filosofia di Francesco Tabellini è un esempio di come la pallacanestro moderna possa essere reinterpretata con rigore, visione e cultura. Non si vince solo correndo o tirando di più. Si vince costruendo un sistema che valorizza ogni individuo attraverso lo sforzo collettivo, che trasforma la fatica in vantaggio competitivo e che eleva il concetto stesso di squadra a qualcosa di più profondo: un organismo che non si arrende mai.

Fonte: https://www.facebook.com/giuseppe.marmina.1?locale=it_IT

Altre Pagine

13 maggio 2025

Il giocatore in uscita dall'Olympiacos in estate, è l'obiettivo della squadra lituana.

 
13 maggio 2025

Secondo BasketEurope il play del Paris Basketball potrebbe essere diretto ai Memphis Grizzlies.

 
SUPERBASKET SRL
Piazzale Loreto, 9
Milano
20131
Tel: 3499775163
Email: giampierohruby2025@gmail.com
P.iva: 07569570968
Cf: 07569570968