Il comunicato di UBE.
L'Union des Basketteurs D'Europe si schiera contro l'aumento di partite in Eurolega. Di seguito il comunicato:
Le organizzazioni sportive e i dirigenti che le guidano non possono isolarsi dal resto dell'ambiente e costruire la propria realtà, hanno una responsabilità maggiore. L'Eurolega ha trascorso anni a disprezzare qualsiasi competizione diversa dalla propria, spesso senza considerare le altre realtà che club, giocatori, allenatori e tifosi esigono. Il fine non può mai giustificare i mezzi, perché questi sono solitamente percorsi pericolosi e di breve termine. Per la prossima stagione, l'Eurolega propone ancora una volta una nuova espansione, rivelando una logica perversa che ignora completamente la salute dei giocatori: da 24 squadre che giocavano 31 partite nella stagione 15/16, siamo passati a 18 squadre con 41 partite, e ora arrivano a 20 squadre mantenendo quel brutale carico di competizione con 47 partite. L'equazione è devastante: meno squadre rispetto all'inizio, ma 10 partite in più per giocatore. Il problema di fondo non cambia: rimane un calendario vorace, eccessivo e non consensuale, che sembra progettato per massimizzare i ricavi, a prescindere dall'integrità fisica degli atleti, nonostante i numerosi avvertimenti di UBE e di ciascuna delle sue associazioni che fanno appello al buon senso e al rispetto per i giocatori. L'Eurolega non è un'entità che esiste da sola nel basket e può considerarsi l'unico attore rilevante. Crediamo che l'aspetto economico non possa avere la precedenza su nessun altro aspetto. Abbiamo chiesto di essere ascoltati e presi in considerazione, poiché rappresentiamo i giocatori e comprendiamo la loro realtà. Un aumento unilaterale del calendario comporterà altre conseguenze che devono essere prese in considerazione:
– Rischio di infortuni grave e diretto per gli atleti: è impraticabile giocare ai massimi livelli per quasi 100 partite a stagione. Se aggiungiamo allenamenti e viaggi al carico di gara, dov'è il riposo?
– Salute mentale dei giocatori: se l'affermazione è "ogni partita conta" e il numero di partite viene aumentato in modo incontrollato e senza criteri sportivi, stiamo spingendo i giocatori in situazioni di stress estremamente elevato che finiranno per compromettere la loro salute mentale, come purtroppo stiamo vedendo con la costruzione di ambienti iper-stressanti. Lo sport e il basket hanno bisogno di unità e buon senso. Imporre più partite, più viaggi e più stress a lungo termine rischia solo di avere conseguenze negative, a partire dall'Eurolega stessa.
Fonte: UBE