Gara 3 questa sera con una grande possibilità in casa Germani.
Per la storia, per continuare ad alimentare il grande sogno, per un seguito all'altezza delle ultime quattro partite in trasferta: la Germani Brescia questa sera si gioca il primo dei tre match point che si è guadagnata con i due break messi a segno in Sicilia tra venerdì e domenica sera. Un'occasione preziosissima quella che si para davanti alla squadra di coach Peppe Poeta: chiudere una serie girata a proprio favore giocando con coraggio, dedizione e sicurezza, in un PalaLeonessa sold out da giorni e ribollente di entusiasmo allo stato puro. Tra certezze, incognite e novità, in casa Brescia la vera incognita è la tenuta fisica dei biancazzurri, che in Sicilia hanno giocato due partite al limite della perfezione e ad altissima intensità, spendendo tantissime energie sia dal punto di vista fisico che sotto il profilo nervoso. Questo il primo aspetto da tenere in considerazione in attesa della palla a due, anche se sull'altro piatto della bilancia pesa eccome una solidità mentale da grandissima squadra: il 2-0 consegnato agli archivi dei play-off, su un parquet che fino a venerdì sera aveva visto Trapani perdere solo due partite in stagione regolare e che non veniva messo a ferro e fuoco da 216 giorni (fine ottobre), mette Brescia in una posizione di maggiore tranquillità rispetto ai giocatori di Repesa, attesi dal classico bivio «win or go home»: una sola chance per i granata, che giocheranno spalle al muro la terza partita della semifinale. Lo schieramento biancazzurro sarà quello standard: al netto di piccoli acciacchi e stanchezza, coach Poeta avrà tutta la ciurma a disposizione. Nota a margine ma significativa: la situazione falli che ha compromesso la gara di Demetre Rivers domenica sera, consentirà all'ex Scafati di essere uno degli elementi più freschi e potenzialmente pericolosi dello scacchiere della Leonessa. Fondamentale sarà anche l'impatto della «second squad»: le prestazioni della panchina di Poeta a Trapani, con Jason Burnell e Chris Dowe a fare la differenza e David Cournooh e Joseph Mobio a fare legna di qualità, devono garantire quel plus di fiducia che in prospettiva può significare primo accesso alla finale scudetto della storia bresciana a spicchi. Occhi e testa soltanto alla partita. Attenzione però ai conti da fare con l'oste croato: Jasmin Repesa (8 scudetti in bacheca tra Croazia, Italia e Turchia) non vuole andare in ferie prima del previsto. Dal coach che ha messo la firma sul secondo tricolore Fortitudino e sullo scudetto numero 27 dell'Olimpia, ai danni della Reggiana di Della Valle, ci si può attendere di tutto, anche un'esclusione eccellente nel turnover a disposizione. Il ballottaggio per il sesto straniero da roster dovrebbe essere ancora tra Derek Ogbeide e Gabe Brown, entrambi protagonisti non in positivo nelle prime due uscite di semifinale. Ma solo al momento dei quintetti ufficiali ne sapremo di più. La certezza invece è il pubblico delle grandi occasioni. Sulle tribune ci sarà il tutto esaurito: tanti i tifosi ospiti attesi (500 circa), ai quali risponderanno presente quasi 5000 bresciani. Al clima solitamente amichevole sugli spalti, considerato lo storico e rinsaldato gemellaggio tra le tifoserie, farà da contraltare la tensione sul parquet di una sfida nella quale il livello di fisicità ed aggressività è salito di colpi in maniera esponenziale rispetto al previsto. Sotto questo punto di vista la Germani è stata bravissima a sopperire alle necessità di un roster meno profondo e strutturato di quello avversario, pescando nei cassetti dell'esperienza e del talento dei propri giocatori. Dall'asse Ivanovic-Bilan, dalle giocate di capitan Della Valle e dalla solidità di Momo Ndour, splendido protagonista di entrambe le scorribande sicule, dipende il destino della Leonessa, mai come oggi vicina a un risultato che aprirebbe uno scenario interessante (l'altra semifinale è ferma sull'1-1 e nella migliore delle ipotesi arriverà a gara-4); una finale scudetto che viste le premesse di inizio stagione avrebbe del clamoroso. Ma fin qui Brescia si è meritata ogni bene e ogni benedizione. E quindi avanti, Germani: oggi si può scrivere un nuovo capitolo di un autentico capolavoro sportivo.