Le parole rilasciate durante la presentazione.
Ecco le parole del presidente David e del neo Direttore Generale Andrea Di Nino.
Il presidente Joseph David intervenuto in videochiamata dagli Stati Uniti:
«Sono molto contento che Andrea Di Nino faccia parte della nostra squadra e del progetto. Da quando lo conosco, ci parliamo ogni giorno per programmare la nuova stagione. Porta energia, entusiasmo, intelligenza: tutti fattori che ci servono per andare avanti.
Per il futuro e il budget, siamo pronti ad affrontare questo campionato di Serie A2 e ci stiamo preparando al meglio. Nel frattempo ci sono nuovi sponsor all’orizzonte che potranno entrare ed anche investitori dagli Stati Uniti, mentre per quanto riguarda i giocatori fino a che non ci sarà il direttore sportivo e l’allenatore ovviamente ogni discorso non può essere fatto. Allo stesso modo, proseguono i colloqui con i partner che sono già al nostro fianco: ho parlato con diversi di loro e hanno dato l’ok a continuare in A2. E quando ritornerò mi confronterò con gli altri. Per quanto riguarda la situazione economica in generale, ci tengo a precisare che quando Rowan ha preso in mano la società la situazione finanziaria non era rosea, e non lo è stata per anni: io, però, questi problemi voglio cercare di risolverli in modo da avere un club in salute».
Le parole di Di Nino:
«Voglio partire da tre ringraziamenti. Il primo è per Napolibasket e, in particolare, alla famiglia Grassi e all’ad Dalla Salda che hanno accelerato le procedure di risoluzione dell’accordo; a Joey David per la voglia di avermi qui e mi fanno molto piacere anche le parole che ha speso oggi. E poi una persona chiave nel farmi prendere questa decisione che è Marco Sambugaro visto che con lui ho creato un rapporto stupendo nell’anno che sono stato qua, sicuramente ha fatto il mio nome al presidente, e se sono tornato è perché mi ha trasmesso l’amore per i colori biancorossi. Io sono tornato veramente a casa ed è l’aspetto per me più importante: nel basket ci sono da poco ma Pistoia è la mia squadra ed è come tornare con l’orologio alla stagione 2023/24. Può sembrare strano per uno che non è nato a Pistoia, ma è la realtà.
Per quanto concerne gli obiettivi, ce ne sono tanti ma con una priorità: creare di nuovo quel clima di unità d’intenti che si era creato nella mia precedente esperienza qui. Ovvio che, in quel caso, avevo un ruolo completamente diverso, ma si è sempre lavorato di gran concerto: l’impegno che ho preso davanti al presidente è quello di essere qui per pacificare tutte le anime del Pistoia Basket e trasmettere all’esterno serenità, appartenenza e positività per tifosi, sponsor, media e chi supporta il club».
Le idee per il prossimo futuro:
«Abbiamo già un obiettivo chiaro, ovvero una stagione serena, non si annunciano ritorni trionfali in Serie A e, allo stesso modo, non si vuole essere l’ultima a salvarsi per rimanere in A2. Dovremo fare il nostro percorso riportando la gente al palazzo e che sia orgogliosa di tifare biancorosso: sapete poi che, qui, i ragazzi quando vanno in campo danno sempre un qualcosa in più ma, per quanto riguarda il club, non ci sono voli pindarici da fare e quindi c’è da consolidarsi in A2.
Per quanto riguarda il direttore sportivo, nel rispetto dei tempi dati dalla proprietà, il presidente sarà in Italia dal 13 al 19 giugno e in quella fascia di tempo contiamo di presentarlo alla città, assieme al coach. Su quest’ultimo aspetto, dell’allenatore, posso dire che da parte della società il candidato ideale è indubbiamente Tommaso Della Rosa per la sua competenza tecnica, professionalità, senso di appartenenza, serietà: vedremo nei prossimi giorni quello che potrà succedere».
Sulla coesione da ritrovare con i pistoiesi:
«Dobbiamo tornare alla pistoiesità, nonostante ci sia una proprietà americana, la gente deve tornare ad essere orgogliosa di tifare il Pistoia Basket: per me vedere quanto successo nella passata stagione non è stato certo bello, e l’ho vissuto dall’esterno. E, probabilmente, la retrocessione ha fatto, e fa, male ma ancora peggio è stato non capire quello che stava succedendo. Perché si può anche accettare il ritorno in A2 se c’è, comunque, serietà dal lato societario con obiettivi chiari: sicuramente i prezzi degli abbonamenti e dei biglietti saranno abbassati. Sono anche dalla parte di chi ha lavorato nel club e ha fatto fatica nell’ultima stagione dove la società ha preso ma non ha dato, mentre adesso è il momento di ridare e di riconquistare la fiducia, con i fatti.
E, alla fine, se riuscissimo a ricreare le condizioni esterne che c’erano due stagioni fa vuol dire che si sarebbe fatto un importante lavoro che gioverà a tutti.
Il mio rapporto con Ettore Saracca? Se sono nel basket lo devo ovviamente ringraziare, ma a maggio 2024 quando incontrai Rowan per sapere il progetto della società, capì il giorno stesso che non era convincente. Un progetto che è stato avallato dal management presente e io ho optato per andare via: ho fatto un percorso diverso e adesso ne inizia un altro».