17 giugno 2025 07:15
La Fortitudo nella nuova veste.
Da bolognabasket.org la presentazione del nuovo arrivato. La presentazione di Flavio Portaluppi, introdotto dall'addetto stampa Andrea Tedeschi, che, a nome del club, ha voluto dare l'in bocca al lupo - condivisi da tutti - ad Achille Polonara.
«Ringrazio il presidente e i soci per questa grandissima sfida, torno a lavorare con Caja dopo averlo avuto sia come giocatore che da dirigente. Spero e penso di essere stato scelto per essere da supporto ad Attilio: non ho la presunzione di essere il migliore, tanti possono essere migliori di me, ma cercherò di dare le mie competenze per il presente e per una crescita futura. La società sportiva è una azienda atipica, non porta utili ma chiede ai soci e ai proprietari di metterci dei soldi: la mia idea è di aiutare con una visione di crescita oculata, con la responsabilità sia del campo che della società. Questa è una sede storica, ho già potuto vedere luoghi iconici come Piazza Azzarita, l'idea è di avere una squadra che abbia sfacciataggine, impegno, e un po' di fortuna perchè quel che conta è arrivare alla fine nelle migliori condizioni e avere modo di rendere orgogliosi i nostri tifosi. E anche io voglio dire che sono vicino ad Achille Polonara».
La situazione di Benvenuti e Della Rosa? «Stiamo facendo un lavoro molto intenso, ho avuto la fortuna di avere in Caja un allenatore con le idee molto chiare e che ben sa quali siano gli obiettivi, in un mercato dove i prezzi lievitano spesso a livelli inattesi. Su alcuni giocatori servirà pazienza, altri sappiamo che non saranno raggiungibili, ma oggi preferisco parlare di Sarto che è il primo che abbiamo messo sotto contratto. In questi giorni sono usciti tanti nomi, e per forza nel mucchio qualcuno sarà giusto. Non dico niente di nuovo nel ricordare che Della Rosa piace a Caja ma ricordiamo che tanti sono ancora sotto contratto. Quindi, per gli annunci successivi a quelli di Sarto, chiedo pazienza».
Vi siete dati una timeline? «Ci sono giocatori che hanno contratto, ma intanto la priorità e avere un roster solido di italiani, e poi mettere gli stranieri negli slot che abbiamo già individuato. In questa settimana speriamo di mettere dentro altri 2-3 giocatori per avere già una piccola idea del roster».
Due anni fa si era parlato di un programma triennale per la promozione, questo di fatto sarà l'ultimo. «Non è facile prevedere il futuro. Dobbiamo arrivare a fine stagione cercando di meritarci la nostra posizione, dopo esserci sbattuti al massimo. E poi, nel caso, agire come società. Cremona è stata promossa dopo la retrocessione, Cantù ha avuto un percorso più lungo: fare progetti dicendo che tra un anno saremo in serie A e tra due anni in Champions non avrebbe senso».
Le tue mansioni? «Ci sono aree e dipartimenti legati alla squadra, come team manager, club manager, ticketing, marketing. E partiamo da una situazione irreale per molte società sportive, dato che c'è tanta vicinanza con gli acquisti di biglietti e abbonamenti. Dobbiamo sviluppare altre aree di ricavo, un progetto aziendale come quello fatto nel mio passato e che metterò a disposizione del CdA. Poi saranno i soci a capire cosa sarà giusto o no, perchè ci sono cose che magari a Trento - società modello - funziona, e magari in Emilia no».
Le rivali alla promozione? «3-4-5 squadre che stanno agendo forti sul mercato: Brindisi, Avellino, Scafati, con Pesaro che ha la solidità per fare bene e poi Verona. Vediamo come agiranno, hanno progetti ambiziosi. In estate sulla carta siamo tutti fortissimi, poi bisognerà mettere in campo i nomi presi, cercando di rendere i giocatori capaci di sacrificarsi e dividersi minuti»