Il manager pronto alla nuova avventura
Da Il Piccolo a cura di Silvano Focarelli. Dopo oltre 30 anni passati a far diventare grandi club come Treviso, Toronto e, negli ultimi 11 anni, Fenerbahce, ieri a Milano Maurizio Gherardini alla soglia dei 70 anni è diventato il 19° presidente della Lba. Succede ad Umberto Gandini con mandato triennale che partirà dalla approvazione del bilancio consuntivo della stagione 2024-25. Ed è la prima volta che Maurizio entra in prima persona nella stanza dei bottoni: infatti la commissione FIBA (1998-2000) e il board di Eurolega (2001 -2006) di cui aveva fatto parte erano organi collegiali. Niente che già non si sapesse: candidato unico, 14 voti su 16. Gherdardini è forlivese di nascita ma trevigiano a tutti gli effetti, visto che ha famiglia in città: tanti messaggi di congratulazioni anche da Treviso. «Treviso resta una parte fondamentale della mia vita-spiega Gherardini da Istanbul, poche ore prima che il suo Fenerbahce giocasse sul 3-1 garacinque di finale playoff contro il Besiktas-lavorando a Bologna sarò più vicino a casa e spero che in questo senso la mia famiglia sia contenta. Comunque prima dell'inizio della prossima settimana non potrò essere in Italia, ho delle cose da sbrigare qui in Turchia.» -Essere a capo di LBA comporta un notevole cambio di registro. «Quella della LBA, ente di servizi, sarà una sfida interessante e conto sull'aiuto di tutti: mi piacciono concetti come condivisione, sostenibilità, visibilità e positività, ma chiaramente dovrò farmi un'idea, conoscere come funziona, i meccanismi. La Lega è una famiglia di 16 persone, bisognerà parlare con tutti, farli capire che è la loro casa. Dall'altra parte sarà altrettanto importante sapere quale supporto potremo dare ai club, saranno molti i temi da affrontare. Personalmente ho vissuto lo sviluppo della Lega Basket negli anni d'oro, ai tempi della Benetton e del Messaggero per capirci, ma ho visto anche la fondazione dell'Eurolega. Insomma finora ho vissuto la pallacanestro da un certo angolo, adesso salto la barricata, la prospettiva è compietamente diversa. Oggi sono "out of thè box", la provocazione è appunto iniziare a fare qualcosa di diverso. Dovrò solo ascoltare, parlare, capire per formare una strategia», Uno dei due voti contrari è stato quello di Antonini, presidente di Trapani. «Votare è espressione di democrazia: lui giustamente aspetta di sapere quali sono i programmi di Lega, nessun problema, anzi direi che è normale e pure stimolante avere qualche voce critica».