Milos Teodosic si ritira dal basket giocato.
Dal Corriere di Bologna a firma Luca Aquino, il commiato di un grande poeta. Cala il sipario sulla carriera di un leggendario direttore d'orchestra. Milos Teodosic ha annunciato il suo ritiro dal basket giocato a 38 anni, dopo una carriera ricca di magie e successi lasciando tracce indelebili ovunque abbia giocato, Bologna compresa. Il mago di Valjevo è stato il giocatore più iconico dell'era Zanetti, il suo arrivo sotto le Due Torri nel 2019 ha sdoganato le ambizioni del club con l'obiettivo di tornare sulla mappa europea del basket che conta. Al pubblico bolognese ha regalato giocate indimenticabili, una padronanza del gioco vista raramente dalle nostre parti, una capacità di creare passaggi immaginifici fuori dal comune e che ha valicato anche i confini europei impressionando stelle Nba come Durant e Doncic. "Non cambierei nulla - ha scritto Milos nella sua lettera d'addio al basket -. Rifarei tutto allo stesso modo, ancora una volta. Grazie basket, ci rivedremo ma senza scarpe da ginnastica, maglia o pantaloncini". La sua prima annata, quella interrotta dal Covid, fu entusiasmante dopo il rientro da un infortunio estivo, poi nel 2021 arrivò lo scudetto dopo essere stato raggiunto in bianconero anche da Marco Belinelli con il quale è nata subito un'amicizia strettissima. Oltre al tricolore, in bacheca con la Virtus ci sono l'Eurocup del 2022 e due Supercoppe ma aldilà delle vittorie è il suo modo di interpretare la pallacanestro che nei quattro anni bolognesi ha conquistato il pubblico bianconero ma non solo. Perché le perle dispensate su ogni campo sono state delizie per gli occhi di ogni appassionato che ha avuto il privilegio di vedere dal vivo un campione di tale portata.