Finalmente un lieto fine.
Da Il Tempo a firma Fabrizio Cicciarelli, il regalo per gli ottant'anni di Gianni Petrucci. Un po' stella per la Nazionale e un po' dono di compleanno. Una coincidenza che vede protagonista Donte DiVincenzo, visto che la stretta per il suo passaporto italiano è arrivata proprio a ridosso degli ottant'anni di Gianni Petrucci. Il presidente della Federbasket mette in tasca il risultato e si gode il colpaccio dall'Nba con vista sugli Europei di fine estate. «Se parliamo di basket è un bel regalo, però la vita è fatta anche di altre cose. Ho avuto tante soddisfazioni su questa terra, anche nelle sconfitte. Adesso ciò che conta è cosa c'è dopo». Intanto c'è in arrivo la guardia dei MinnesotaTimberwolves. Quando ci sarà il giuramento? «Oggi (ieri, ndr) ha ottenuto la registrazione della Corte dei Conti, presumo in settimana. Gigi Datome (coordinatore del settore squadre nazionali maschili, ndr) sta seguendo la situazione, con realismo direi che sta andando tutto bene. Ora la pratica di nuovo al Ministero dell'Interno, devo dire che sono stati straordinari sia Carlo Deodato, segretario generale della Presidenza del Consiglio, che Franco Massi, segretario della Corte dei Conti. Stiamo bruciando le tappe, ci sono dei passaggi necessari ma il più dovrebbe essere fatto». Nella lista per il ritiro di Folgaria c'era anche un'altra sorpresa, Darius Thompson. «È un altro risultato del ct Pozzecco e di Datome, che hanno parlato con lui. La regola ci permette di avere un solo passaportato, ma la sua presenza è la dimostrazione di volerci essere per la Nazionale e gliene siamo grati». Parlando di regali, il più bello è il bronzo della Femminile agli Europei? «È stato un capolavoro delle ragazze, di coach Capobianco e di tutto lo staff, hanno sempre creduto in questo risultato. Vincere di 15 con la Francia che sembrava imbattibile è stata un'impresa grandiosa. Quando non si vinceva era colpa di Petrucci, semplicemente lo sport è fatto di cicli. Speriamo arrivi il momento anche per la maschile». Nel frattempo in Grecia c'è l'impresa della Under 20. Tira un'aria diversa? «Non saprei, ne ho passate tante, alle Olimpiadi eri convinto della vittoria di un atleta e poi arrivava la delusione o la sorpresa. I latini dicevano che non c'è giorno senza una croce. Però poi arriva sempre il bel tempo». Quale altro regalo vorrebbe? «Prima la medaglia della Under 20. Poi certamente l'orizzonte degli Europei porta la speranza: sarà difficilissimo, noi dovremmo avere 2 Nba contro i 5 di altre squadre e questo ci da un parametro, poi però non temiamo nessuno». Parlando di Nba, quanto manca allo sbarco in Europa? «Non sarà un percorso breve, ma il treno è già partito».