La Dolomiti Energia sembra essere la squadra più in ritardo sul mercato.
Dal "Corriere del Trentino" a cura di Marco Vigarani, la situazione in casa Trento.
Oggi l'Aquila è indubbiamente la società che più di tutte ha il cantiere aperto per quanto riguarda la costruzione dell'organico in vista dell'annata 2025/26. Avendo confermato la scelta di passare alla formula del 6+6, mancano almeno quattro stranieri di cui tre per il quintetto base: nello specifico guardia, ala piccola e ala grande. In pratica servono tutti gli uomini che in genere portano gran parte del bottino in termini di punti.
Sono tante le idee sul tavolo e nel giro di poche ore qualcuna si trasformerà in annuncio ufficiale ma parlare di ritardo è inevitabile. Esattamente un anno fa veniva inserito Ford come terzultimo tassello dell'organico ma, considerando che è stato impiegato da sesto uomo, alla lista dei titolari mancava solo Lamb che firmò il 2 agosto. Oggi nel quintetto trentino ci sono Jones, Mawugbe e tre "X". Nessuna altra società ha tanti vuoti da riempire, al massimo alle altre mancano uno o due tasselli (spesso nel ruolo di centro).
Va però anche ricordato che questo non è immobilismo ma oggettiva difficoltà dovuta a tanti fattori che meritano di essere analizzati. Ancora più chiaramente: il budget e le idee ci sono ma negli ultimi mesi la dirigenza dell'Aquila è stata costretta a cambiare strada parecchie volte. Partiamo dalla questione allenatore, nata a fine marzo quando coach Galbiati comunica di volere uscire dal contratto a fine stagione e la società avvia le consultazioni. La scelta ricade su Francesco Tabellini, che però a maggio esce dal preaccordo per accettare la proposta di Parigi: a quel punto si sceglie Massimo Cancellieri.
Nel frattempo da fine febbraio alla dirigenza bianconera è noto che Ellis e Niang hanno offerte concrete da club di Eurolega e sono intenzionati a usare la clausola di uscita dai rispettivi contratti. Si inizia così a ragionare sulla possibilità di dare maggiore spazio a Badalau e confermare il roster costruito sul 5+5 grazie alla permanenza di Pecchia. Peccato che a metà maggio Badalau scelga di andare al college negli Stati Uniti e addirittura un mese dopo arrivi la doccia fredda di Pecchia che va a Tortona.
In quattro mesi la Dolomiti Energia ha dovuto cambiare piani in corsa e soprattutto alla fine decidere di rassegnarsi al 6+6 che comporta il pagamento di una "luxury tax" e la rinuncia a partecipare all'assegnazione dei premi per l'utilizzo di italiani (che hanno portato circa 150mila euro all'Aquila nell'ultima stagione). Tutto questo non può evitare di ripercuotersi sui tempi di un mercato che oggi sembra in netto ritardo ma ha anche vissuto alcuni stop imprevisti su operazioni importanti già imbastite: ad esempio il tentativo di conferma di Ford e l'assalto a Timmy Allen, entrambi finiti a Trapani. Senza dimenticare che il d.s. Gaddo, rientrato dalla Summer League di Las Vegas, si è preso qualche giorno extra di tempo per sondare fino in fondo la possibilità di trovare un italiano di alto profilo che possa permettere di restare al 5+5. L'Aquila è in ritardo ma non è ferma, a breve farà le sue mosse. Il primo innesto dovrebbe essere l'ex NBA Stanley Umude.