Graziella Bragaglio: «L'ultima annata per noi non sarà ingombrante»

31 luglio 2025 07:06

Non c'è timore per l'effetto contraccolpo.

Dal Giornale di Brescia a cura di Daniele Ardenghi. La presidentessa della Pallacanestro Brescia Graziella Bragaglio vive questo tempo di mezzo tra la fine dell'ultima, clamorosa stagione della Germani e l'inizio della prossima un po' come fanno tutti i tifosi. Con ricordi dolcissimi nel cuore, con lo sguardo rivolto al futuro e la percezione che il tempo stia volando. «Intanto, non ho ancora staccato un attimo - racconta l'ad e direttrice legale del Poliambulatorio Oberdan -, E adesso che abbiamo tutti il calendario in mano, proprio come i nostri supporter, sto iniziando a calendarizzare le varie trasferte». L'ultimo anno è stato talmente bello che quasi si vorrebbe poter cristallizzare il tempo, vero? Invece lo sport è un po' come una serie su Netflix. Finita una stagione ne comincia un'altra. «Nel nostro caso, però, la ripartenza sarà diversa, perché, al momento, abbiamo confermato l'80% della rosa della squadra vicecampione d'Italia. Tutto, insomma, è già incanalato. Forse, tra tutte, sarà la stagione meno pesante da iniziare». C'è quel «piccolo dettaglio» legato a Ndour: secondo lei resterà? «Me lo auguro. È molto importante per il nostro progetto e per il nostro sistema. Mauro Ferrari lo incontrerà in Senegal nel weekend. Il tema economico, in questo caso, è l'ultimo dei problemi. Bisogna capire se (e quando) il giocatore deciderà di iniziare la stagione qui. Mi auguro che gli sia rimasta dentro quella punta di dispiacere per non aver potuto giocare le ultime partite a causa di quell'infortunio». Kelsey Domiana, la moglie dell'ala-centro senegalese, potrebbe essere un fattore non indifferente. «A Brescia si era trovata molto bene... La nostra città e il nostro club mettono tutti a proprio agio e nelle condizioni di lavorare al meglio. Qui c'è tutto quello che serve. Ci sono strutture e servizi». Mai come stavolta la Germani inizia con un recente passato che rischia di essere particolarmente «ingombrante». Sarà un problema per i biancoblu? Sarà uno stimolo? «Sarebbe forse stato più problematico se la rosa fosse cambiata in modo drastico. Così non è stato. Credo che questo gruppo non abbia e non avrà paura del confronto con il passato. I ragazzi sono molto seri e consapevoli. E, di certo, non ci sarà bisogno di quella fase di adattamento e di conoscenza reciproca. Non c'è Poeta, in panchina lavorerà Cotelli. Che è un po' come quel dipendente che, in un'azienda, arriva alla stanza dei bottoni dopo aver cominciato in magazzino. Conosce tutto, sa come muoversi. Poi, chiaro, ogni anno le avversarie lavorano per strutturarsi ancora meglio, per irrobustirsi. La strada non è mai in discesa». Torniamo ancora per un solo attimo indietro. Non si è sentita un po', per così dire, «defraudata» quando l'Olimpia Milano è arrivata con un'offerta irrinunciabile e ha «portato via» Poeta dopo soltanto una stagione a Brescia? «Ma no... Nello sport funziona così. Ho visto tanti progetti creati per proseguire in un modo cambiare poi rotta e procedere in un'altra maniera. Chiaro, spiace, perché aveva saputo dare alla squadra tutta la propria carica solare e la propria energia. Naturalmente non può essere biasimato per la scelta fatta. Qui da noi, comunque, ha dato tanto. Ciò che dai, resta».

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