Il comunicato.
I due nuovi esterni dell'Umana Reyer maschile, RJ Cole e Leonardo Candi, sono stati presentati alla stampa al Palasport Taliercio. Di seguito le loro dichiarazioni.
Benvenuti. Quali sono le vostre prime sensazioni da giocatori dell’Umana Reyer?
Cole: «Fin da subito, ancora prima di iniziare il training camp, ho percepito una grande energia. Da quando sono arrivato, tutte le persone che ho incontrato mi hanno trasmesso entusiasmo e una grande professionalità. Questo ha reso il mio adattamento al nuovo club più facile e meno stressante. Questa voglia di stare insieme che si respira nel gruppo e in tutta l'organizzazione ci fa lavorare meglio e credo che ci aiuterà per tutta la preseason. Sono grato di essere qui».
Candi: «Per adesso posso dire soltanto cose positive. Proseguo sulla linea di RJ: stiamo creando un bel gruppo e questa è la cosa più importante all'inizio della preparazione. Stiamo lavorando molto duramente e personalmente mi sono trovato subito benissimo, a partire dalla società, dallo staff tecnico e dai compagni. Hanno accolto me e mia moglie in maniera veramente egregia e sono molto felice di essere qui. Non vedo l'ora che inizi la stagione».
RJ, che tipo di playmaker sei e qual è il tuo ruolo preferito, Leonardo?
Cole: «Mi definisco sicuramente un playmaker, perché la cosa che mi piace di più in campo è coinvolgere i compagni. Detto questo, posso segnare e mi impegno per essere anche un ottimo difensore».
Candi: «Il ruolo che mi piace di più è il playmaker, perché nasco come tale, ma credo che la mia capacità di ricoprire più ruoli sia un grande vantaggio. Durante la mia carriera sono riuscito a ritagliarmi spazio e a crescere anche in altre posizioni. Credo sia un mio punto di forza, una caratteristica che può aiutare il coach a creare quintetti diversi e a dare più opzioni nelle rotazioni. Sono un giocatore che si mette sempre a disposizione per il bene della squadra».
Come vi può aiutare a crescere questo Club?
Cole: «Fin da subito ho percepito, e ne sto avendo la conferma, che questo è un club che lavora moltissimo sullo sviluppo dei giocatori. Lavoriamo duramente ogni giorno, sia sul parquet che in sala pesi, per essere pronti per la stagione e per migliorare le nostre abilità individuali e di squadra. È una prerogativa di questo staff tecnico volere il meglio per noi giocatori; ci spingono a migliorare come singoli con l'obiettivo di portarci a eccellere».
Candi: «Condivido pienamente. Il nostro staff tecnico dedica tantissimo tempo anche al lavoro individuale e questo ci permette di arrivare alle partite con più fiducia nei nostri mezzi. Per me è un modo nuovo di interpretare il lavoro settimanale, mi sto trovando molto bene e sono curioso di mettermi alla prova in questo contesto».
RJ, in cosa pensi di essere migliorato di più da quando sei arrivato in Europa?
Cole: «Credo di essere migliorato come giocatore in generale. Se devo indicare un aspetto in particolare, probabilmente direi il 'decision making'. Ma ho imparato tanto da tutti gli allenatori che ho avuto e voglio continuare a migliorare le mie letture in campo e la mia abilità di crescere. Credo di avere ancora tanto da aggiungere al mio gioco e mi piace ascoltare i consigli per diventare un giocatore migliore».
Leonardo, cosa pensi di questa Eurocup?
Candi: «L’ultima volta che l’ho giocata è stato con Reggio Emilia, un po' di anni fa, e la ricordo come una competizione molto dura e tosta. Uno dei motivi per cui sono venuto qui è proprio la possibilità di confrontarmi di nuovo a questo livello. Sarà un girone complicato, con squadre molto forti, ma credo che dobbiamo pensare prima di tutto a noi stessi e poi affrontare partita per partita. La cosa più importante ora è creare la giusta chimica di squadra. Chiaramente la competizione è molto importante, vincendola si va in Eurolega... a me piace sognare, sono un sognatore, e mi fermo qui per scaramanzia!».
Quali possono essere i punti di forza della squadra?
Candi: «Siamo una squadra a cui il coach vuole dare intensità e un ritmo alto, e credo che abbiamo le caratteristiche per farlo. Lo staff tecnico sta lavorando per creare un sistema che permetta a ogni giocatore di esprimere al meglio il proprio talento. Siamo un gruppo con giocatori molto forti, anche se non siamo ancora al completo e servirà tempo per conoscerci tutti al meglio. Ma siamo sulla buona strada e sono convinto che il duro lavoro alla fine ripaghi sempre».
Cole: «Abbiamo una squadra molto versatile, con giocatori che possono giocare in diverse posizioni e che portano caratteristiche, personalità e abilità differenti. Credo che la nostra squadra sia completa. Ovviamente stiamo ancora lavorando sulla conoscenza reciproca, ma lo stiamo facendo nella direzione giusta. È ancora presto per dire quanto speciale potrà essere questo gruppo, finché non avremo lavorato più a lungo e non saremo tutti insieme».
Leonardo, come giudichi il livello del campionato italiano?
Candi: «Il livello del campionato si è alzato negli ultimi anni e credo che anche questa stagione sarà così. Le squadre si attrezzano sempre di più. È troppo presto per fare classifiche o vedere come sono strutturate le altre, dobbiamo pensare a noi, a costruire un buon gruppo e a fare quello che ci chiede il coach. Pian piano vedremo a che punto saremo e ci confronteremo con i nostri avversari».
RJ, conoscevi qualcosa della Reyer prima di arrivare qui?
Cole: «Ho studiato molto. Da quando si è presentata l'opportunità di venire qui, mi sono informato sul club e ho fatto le mie ricerche. Ho visto la storia della Reyer e i successi degli ultimi anni, e tutto questo combacia con il mio desiderio di vincere. Credo che nella carriera di un giocatore la cosa più importante sia provare a vincere dei trofei. Per quanto riguarda i compagni, ovviamente li conoscevo di fama e ho dato un'occhiata ai loro profili social, oltre ad aver guardato un po' di partite della Reyer».
RJ, cosa vi ha colpito del gioco proposto da coach Spahija?
Cole: «Adoro il modo in cui vuole che giochiamo. Mi piace il fatto che sia una pallacanestro veloce, basata sulla difesa e sulla durezza fisica e mentale. Abbiamo giocatori che possono ricoprire più posizioni e questo stile di gioco mi ricorda un mio vecchio allenatore dell'high school, per cui so cosa aspettarmi».
Candi: «Sicuramente l'intensità, la durezza fisica e l'aggressività. È uno stile di gioco moderno, non di certo 'all'antica'. Queste sono le caratteristiche più importanti dello stile del coach».
Fonte: Lega Basket