Varese, niente panico!

08 settembre 2025 07:24

Energia da ritrovare in casa OJM.

Fonte: La Prealpina a cura di Giuseppe Sciascia
L'Openjobmetis torna da Tortona con tanti punti interrogativi e spunti sui quali riflettere. Ma anche senza preoccupazioni eccessive per il meno 20 sul campo della Bertram Yachts nel primo antipasto della serie A che verrà. Se il conducente Ioannis Kastritis infonde serenità, significa che non è il caso di allarmarsi per un match che per tre quarti ha comunque visto competere Varese (senza Nkamhoua) alla pari dei piemontesi (senza Olejniczak, Strautins, Pecchia e in attesa dell'ultimo straniero, pur con gli aggregati Smith e Alipiev). Non c'è da preoccuparsi, se cerchiamo di capire dove e quali sono i margini.
GAMBE E TESTA - Le condizioni non ottimali di tanti elementi (Renfro, Ladurner e Librizzi su tutti) hanno inciso sulla tenuta alla distanza dei biancorossi. Classica contingenza da precampionato alla conclusione della terza settimana di lavoro, evidenziando in maniera chiarissima come la cavalleria leggera dell'OJM non possa prescindere dal 101 per cento di aggressività in ogni situazione di gioco. Se la squadra di Kastritis ha energia fisica e mentale per aggredire in difesa e spingere sull'acceleratore in attacco, i suoi assetti dinamici nascondono i limiti di taglia (in particolare nei ruoli di play e pivot). Se non hai gambe, fiato o spinta agonistica per graffiare in difesa, rischi di finire travolto: i 35 punti subiti nell'ultimo quarto sono un dato eloquente in tal senso.
LEGGEREZZA E ROTAZIONI - Il 65% da 2 e i 21 punti subiti da Biligha con 8 tiri dal campo non sono solo figli della taglia limitata degli interni biancorossi. Anche perché nel sistema difensivo di coach Kastritis, Nate Renfro gira spesso al largo dal pitturato nei cambi che lo mandano sul perimetro. C'è da migliorare il sistema difensivo di squadra, non i singoli, lavorando con più efficacia su aiuti e rotazioni. Un upgrade garantito in questo ambito saranno i muscoli guizzanti di Nkamhoua, capace di unire atletismo e fisicità. Ma sono situazioni che richiedono energia – e si torna al discorso del serbatoio vuoto – e applicazione. Su questo aspetto insiste Kastritis: la sconfitta di Tortona, legata al calo fisico dell'ultima frazione, "rischia" addirittura di essere utile alla causa. Se si comprende fino in fondo come abbassare l'intensità sotto al 100% richiesto quotidianamente dal coach greco espone al rischio di brutte figure in un campionato livellatissimo, dove le motivazioni possono fare la differenza.
FREEMAN E GLI ALTRI - Il rilievo su Allerik Freeman e sul suo ritardo di condizione è legata a filo doppio al suo status da giocatore in prova. Però bisogna rendersi conto che l'impatto a ora fisiologicamente limitato della guardia ex Venezia sia un problema, ma non "il" problema. Certo assume più rilevanza nel contesto di un reparto dove gli spunti offensivi migliori sono arrivati da un Librizzi non al top. Se Moody attiva bene gli altri (Renfro su tutti) ma non ha ancora dimensione al ferro, e Moore ha bisogno di tempo per ambientarsi nel basket europeo, Varese faticherà ad attendere il pieno recupero di un giocatore ancora "legato" nel battere l'uomo e difendere gli 1 contro 1. Per il play è questione anche di condizione dopo il poco riposo estivo (in campo fino ai primi di luglio nella lega libanese), per Moore è questione di tempo. Detto che a oggi il mercato continua a non offrire alternative a Freeman e che il duo Scola-Kastritis rimane dell'idea di proseguire nella scommessa, si aspettano risposte diverse – quantomeno come trend di crescita – dal Trofeo Lombardia del prossimo weekend.

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