C'è uno zoccolo duro di affidabilità.
Fonte: La Prealpina a cura di Giuseppe Sciascia
L'Openjobmetis fa affidamento sul rendimento dei suoi enfant du pays per nascondere gli affanni iniziali degli stranieri. Matteo Librizzi ed Elisèe Assui sono già belle conferme dopo un 2024/25 da rivelazioni. E insieme al veterano Davide Alviti, è lo zoccolo duro italiano a dare certezze oggi a Ioannis Kastritis, favorendo il progressivo adattamento alla serie A del parco esterni americano. I 14 punti in 14' di capitan Libro, e il rendimento da miglior realizzatore e rimbalzista di Big Eli, hanno confermato a Tortona che i due prodotti del vivaio biancorosso reciteranno da protagonisti anche nel 2025/26. La stagione passata i due "varesini DOC", partiti rispettivamente da nono e decimo uomo nelle rotazioni iniziali di Herman Mandole, hanno rapidamente scalato posizioni nelle gerarchie. Per diverso tempo "Libro" è stato il migliore e più performante sostituto di Nico Mannion; dall'arrivo di coach Kastritis, "Eli" è passato da sesto esterno ad ala forte titolare. Nelle gerarchie iniziali della stagione in embrione, l'idea era quella di affidare al capitano il ruolo da sesto uomo, e al neo-campione d'Europa Under 20 quello da primo cambio delle ali. Però l'esperienza della stagione passata insegna: il coach greco non stabilisce le gerarchie in campo in funzione del passaporto, ma del rendimento. Questa è la logica secondo la quale si ipotizza di poter aspettare il ritorno al 100% di Allerik Freeman senza pagare dazio sullo scartamento ad oggi non ottimale della guardia ex Venezia. E attendere il progressivo adattamento di Tazè Moore al basket più tattico e fisico rispetto a quello con difese "allegre" al quale si era abituato in G-League. Il sillogismo straniero=titolare non vale per il coach greco, né per un club come l'OJM che sul parco italiani fa grande affidamento. I ruoli da play di Librizzi e di ala per Assui sono "attigui" a quello di guardia occupato da Freeman e Moore, ma la conoscenza approfondita del sistema di gioco è ovviamente un valore aggiunto. Anche se l'accoppiata Moody-Libro è soluzione tattica utilizzabile "a spot" e non a lungo termine per i possibili limiti di statura della coppia di registi, la duttilità di assetti e quintetti può premiare i due nelle gerarchie iniziali. E aiutare i nuovi stranieri ad ambientarsi, o recuperare, senza esigenza di rendimento immediatamente elevato. Una cosa è chiara: le certezze parlano il dialetto bosino...
