Partita di coppa con vista... derby.
Fonte: Cinquealto.com a cura di Raffaele Baldini
Ovviamente, quando piove… grandina.
La Pallacanestro Trieste esce con le ossa rotte dal Taliercio di Venezia, si mette un cappottino per il -36 della laguna, e si appresta ad affrontare una partita piuttosto importante, se non decisiva, in terra bosniaca, contro l’Igokea Aleksandrovac, reduce da una grande vittoria casalinga contro il Krka per 87-71 (2 vinte e 0 perse nell’ABA League).
In BCL il cammino dei bosniaci è stato virtuoso, nonostante le 2 sconfitte, una di misura a Würzburg (70-68) e una in Turchia con il Galatasaray (94-82), essendo però in partita per buona parte del match.
Squadra, quella allenata da Coach Stefanovic, che tenta di mixare l’istinto offensivo del reparto esterni americano, fatto di gente estrosa come JeQuan Lewis, Breein Tyree e Javon Bless, con macchinosi, ma tecnici e capaci di leggere il gioco, giocatori di stampo balcanico, su tutti il lungo Nikola Popovic, 211 centimetri. Spesso per esaltare le caratteristiche degli esterni americani, con la sostanza dei lunghi, l’Igokea si affida a giocate su quarto di campo, con “pick and roll” e tre compagni sul lato opposto.
Primo obiettivo però rimane la transizione rapida, veloci oltre metà campo e con un quintetto con il trio Lewis-Tyree-Bless per provare ad andare a concludere nei primi 10-15” dell’azione.
Molto passa per l’esperienza di Strahinja Gavrilović, 205 centimetri classe ’93, giramondo per aver giocato in Spagna, Francia, Serbia e USA; mancino, straordinariamente tecnico, ama partire dal palleggio per attaccare il proprio uomo.
Non vi basta? L’Igokea ha firmato da una settimana Petar Popović, classe ’96, 195 centimetri, a rinforzare il reparto esterni, ex Buducnost. 12 punti nella prima uscita stagionale, proprio contro il Krka, con 6/9 da due punti e 7 rimbalzi. Lui e Dragan Milosavljevic (13 punti a partita in ABA) rappresentano la quota dalla produzione certa non americana, quest’ultimo anche con licenza di colpire dall’arco dei tre punti.
Come già anticipato e toccato con mano, la BCL è una coppa che annovera formazioni complete, di livello, e Trieste oltre all’avversaria complessa in un campo difficile, deve anche giocare una partita nella partita per ritrovare se stessa. Unica nota positiva, il fatto di tornare in campo pochi giorni dopo uno schiaffone come quello di Venezia.