Il basket rimane stabile, ma non cresce, a differenza di altri sport.
Negli ultimi giorni, il Consiglio di Amministrazione di Sport e Salute ha definito la distribuzione dei contributi pubblici per il 2026, delineando così un nuovo scenario per il panorama sportivo nazionale. Per la Federazione Italiana Pallacanestro (FIP) si conferma una sostanziale stabilità nei finanziamenti, ma emerge anche un segnale d’allarme: mentre il basket mantiene i livelli degli anni precedenti, altre discipline stanno vivendo una crescita senza precedenti.
Alla FIP saranno destinati 10,4 milioni di euro, cifra che le vale il settimo posto tra le federazioni più sostenute dal punto di vista economico. L’aumento rispetto al 2025 è minimo, appena lo 0,2%. Se da un lato il budget rimane solido, dall’altro il distacco rispetto alle federazioni che precedono il basket si fa più marcato. In particolare, Tennis e Nuoto registrano incrementi notevoli – rispettivamente +15% e +10,6% – trainati dai successi di Jannik Sinner e dalle imprese delle squadre azzurre, che hanno permesso a queste discipline di guadagnare terreno e superare nettamente la pallacanestro nelle graduatorie economiche.
Basket superato da Sci e Atletica: la nuova classifica dei finanziamenti
Il Calcio, rappresentato dalla FIGC, si conferma nettamente al comando con oltre 35 milioni di euro. Ma la vera novità è il consolidamento del sorpasso da parte degli sport individuali e della pallavolo ai danni del basket. Con i suoi 10,4 milioni, la FIP si trova infatti alle spalle non solo del volley, ma anche degli sport invernali (FISI) e dell’atletica leggera (FIDAL).
Questa la “Top 10” dei contributi previsti per il 2026:
1. FIGC (Calcio) – 35,2 milioni
2. FIN (Nuoto) – 18,6 milioni
3. FIPAV (Pallavolo) – 17,9 milioni
4. FITP (Tennis e Padel) – 16,1 milioni
5. FIDAL (Atletica) – 14,9 milioni
6. FISI (Sport Invernali) – 12,6 milioni
7. FIP (Pallacanestro) – 10,4 milioni (+0,2%)
8. FIS (Scherma) – 10,2 milioni
9. FGI (Ginnastica) – 10,1 milioni
10. FCI (Ciclismo) – 9,7 milioni
Basket stabile, ma senza slancio: le ragioni dietro la frenata
L’assegnazione dei 344,4 milioni complessivi non si basa esclusivamente sui risultati ottenuti sul campo, ma tiene conto anche della solidità strutturale delle federazioni. A influenzare la ripartizione sono il numero di tesserati attivi, la presenza di società e tecnici, oltre all’efficienza nell’utilizzo delle risorse pubbliche e alla sostenibilità gestionale.
Il movimento sportivo italiano, nel suo complesso, celebra un incremento di 640mila praticanti. Discipline come Tennis e Volley hanno saputo sfruttare al meglio i successi delle rispettive Nazionali, traducendoli in un boom di nuovi iscritti. Il basket, invece, pur mantenendo la sua posizione, non riesce a replicare la crescita esplosiva vista in altri settori, restando così ai margini del nuovo slancio dello sport italiano.
Fonte: Pianeta Basket
