Partita complessa senza Edwards e Smailagic.
Da La Repubblica a cura di Walter Fuochi, la preview della sfida di questa sera al Palatrieste. Da un esaurito all'altro, la Virtus archivia le diecimila anime stivate in Fiera a S. Stefano per la gloriosa resa con l'Olympiacos e sale alle 20.30 di stasera a Trieste a sfidare le settemila del PalaRubini, il coro che spingerà la squadra settima in classifica verso l'impresa di battere l'Olidata capolista. Bologna è pure l'altra gran dama del torneo, già abbattuta lassù Milano, un mese fa, quando poi la caduta s'allungò allo strascico epocale dell'addio di Messina alla panchina. Si gioca solo i due punti Ivanovic, il sergente burbero che sa farsi seguire dalla truppa: non sarebbe altrimenti risalita da -20 a -1, nei dieci minuti furenti dell'incompiuta contro i greci. Dusko si gioca la posta odierna senza Edwards, scavigliato all'avvio del match di Eurolega, poi egualmente a lungo in campo, senza visibili impicci, salvo scoprire all'indomani che la "lieve distorsione con interessamente legamentoso" c'era stata. Il guaio lo escluderà dalla gara di Trieste, spiandone poi giorno per giorno la zampa offesa per capire se ce la farà venerdì per l'Olimpia o, più probabilmente, la settimana dopo. La tegola è pesante. Azzera l'uomo che per la Virtus fa più punti (16.4 a sera, fra campionato e coppa) e più tiri (14.2), a ciò espressamente delegato. Mancherà tra l'altro anche Alen Smailagic, mentre è previsto il rientro in campo di Karim Jallow. Ma altre risorse esistono, provate di recente: nella già evocata rimonta, Boogie osservava dalla panchina i 34 punti in 10' infilati dai suoi fratelli.