Allora il movimento non è così male...
Fonte: La Prealpina a cura di Giuseppe Sciascia
Estate da record per il medagliere della FIP. Il quarto metallo prezioso entrato in via Vitorchiano grazie al bronzo dell'Under 20 Femminile porta al Settore Squadre Nazionali il bottino più pingue di sempre. Bronzo senior femminile a giugno, oro Under 20 maschile con Elisèe Assui superstar a luglio, e nelle ultime due settimane altri due terzi posti (Under 18 maschile e le ragazze del 2005 e 2006 domenica). Su 5 manifestazioni estive già disputate, l'Italia non è andata a medaglia solo con l'Under 18 femminile (sesta); ora tocca ad Under 16 maschi e femmine, in attesa del gran finale dell'Italbasket di Gianmarco Pozzecco. Significa che le tanto vituperate giovanili italiane non sono poi così male? Di sicuro negli ultimi anni c'è stato un sostanzioso ritorno da parte dei club di serie A: Milano su tutti, ma anche Trento e la stessa Varese hanno investito su allenatori e reclutamento, affiancando realtà consolidate come Venezia, Reggio Emilia e Cantù. E questo ha aumentato concorrenza e qualità del lavoro dopo tanti anni di dominio delle realtà "solo giovanili" (Borgomanero, Stella Azzurra Roma e Bassano del Grappa). Inoltre ormai tutte le società di vertice hanno uno sbocco senior "intermedio" dove i giovani possono fare esperienza senza doversi solo allenare con la serie A: vedi il Campus per Varese, Oleggio per Milano e dalla prossima stagione Saronno per Cantù. Oggi come oggi preparare un giovane per stare in campo tra i professionisti è più difficile rispetto ai tempi dei 2 stranieri e 8 italiani obbligatori. Ma ci arrivano ragazzi più pronti e soprattutto più atleti, conditio sine qua non per competere contro i 5 o 6 stranieri concessi dalle regole. E di riflesso ne sta iniziando a beneficiare anche l'Italbasket di Gianmarco Pozzecco: il 24enne Diouf, i 22enni Spagnolo e Procida e il 21enne Niang sono una "nouvelle vague" (senza contare il 19enne Sarr, che tornerà utile in futuro) che promette un bel futuro ad Azzurra senior. Secondo alcuni ranking pre-Europei addirittura non considerata fra le prime 15; ma quel che si è intravisto fra Trento e Trieste dà indicazioni ben differenti. Ora si attende l'effetto Thompson dopo la doccia gelata degli entusiasmi per Donte DiVincenzo; ma siamo sicuri che la soluzione per riportare sul podio l'Italbasket maggiore stia negli oriundi, e non sull'ulteriore valorizzazione dei giovani?