40 anni fa e oggi, M.J. e Trieste
Da Il Piccolo a cura di Lorenzo Gatto. L'evento di lunedì scorso e lo spettacolo realizzato hanno portato la città di Trieste e la sua passione per il basket sotto i riflettori dei canali internazionali di Jordan Brand. «Un risultato che speriamo possa rappresentare l'inizio di un percorso capace di attrarre l'attenzione dei media nazionali e, auspicabilmente, anche internazionali. Non si tratta dell'annuncio di un nuovo sponsor tecnico, ma della dimostrazione concreta di quanto una collaborazione con un marchio di questo livello possa elevare le ambizioni di un intero territorio. È un segnale forte: qui si possono costruire progetti di valore, in grado di generare impatto e nuove opportunità». Daniele Cavaliero, il director of global scouting di Pall. Trieste, racconta la genesi del percorso che ha portato il club a celebrare lo sbarco di Michael Jordan in città quarantanni dopo l'amichevole con la maglia Stefanel.
PRIMI CONTATTI
«Lo scorso anno, tramite Connor Barwin, entriamo in contatto con i ragazzi di Project Backboard e Slam Magazine. L'idea era di lavorare assieme per ristrutturare un Campetto della città poi, ragionando sull'anniversario dei 40 anni di Michael Jordan a Trieste, tramite loro abbiamo potuto parlare con Jordan Brand. Dopo i primi incontri, tre settimane fa si sono messi in contatto con noi e ci hanno detto: "ok, facciamo qualcosa. Non abbiamo tanto tempo perché la nostra estate è già schedulata, ma sarebbe bello che gli eventi di quest'estate, abbiano come fil rouge il "Shattered Backboard" aTrieste"».
CORSA CONTRO IL TEMPO
«Da li in poi è stata corsa contro il tempo, con il presidente Matiasic, il giemme Arcieri abbiamo coinvolto tutte le persone che potevano dare una mano a rendere questa cosa possibile e abbiamo lavorato per regalare qualcosa di unico che potesse rimanere impressa nella mente e nel cuore dei tifosi e, come dice una delle persone di Jordan Brand, Niels, regalare un sogno ai più giovani. Il rapporto che Paul e Michael sono riusciti a costruire anche con le istituzioni ci ha dato la possibilità di lavorare all'unisono per rendere realtà qualcosa che tre settimane e mezzo fa era un sogno».
LUNGIMIRANZA
«Ciò che rimane, dopo l'evento, è il fatto che Jordan Brand abbia conosciuto e apprezzato Trieste e la sua società di basket. Abbiamo creato un rapporto diretto, qualcosa che nel panorama internazionale era successa solo nel calcio con il Paris Saint Germain. Creare, produrre, commercializzare una maglia che parli di noi, della nostra storia e di un momento ovviamente iconico, in collaborazione con il Jumpman sul petto è qualcosa di veramente unico e che trascende un po' dalle normali dinamiche di un club di basket italiano. Su questo Matiasic è stato molto lungimirante acquisendo da 0 VS, che ringraziamo, il diritto di utilizzare il marchio Stefanel».
IL FUTURO
«Di questa maglia ad oggi ne stati prodotti solo 23 esemplari numerati. La maglia è stata prodotta con il lavoro sinergico di Pallacanestro Trieste, GTZ Distribution, Jordan Brand e Wordpower di Trieste. E' una cosa che ci dà grande orgoglio perché non è una cosa che capita ogni giorno. La maglia è già a Parigi alla Fashion Week in un pop-up di Jordan Brand. Poi andrà a Londra in un altro pop-up, in un'attivazione con questo negozio che si chiama BSTN. Poi la porteremo noi alla Summer League e concluderà il suo giro a New York. Quindi un tour che abbraccia il mondo e che ci dà la possibilità come Trieste, come città, di metterci sulla mappa accanto a un brand che ovviamente non ha bisogno di presentazioni».