Le chiavi della sfida con Napoli, viste da Trieste

11 ottobre 2025 07:32

La squadra di coach Gonzalez cerca risposte.

Fonte: cinquealto.com a cura di Raffaele Baldini
Un altro sabato di passione per la Pallacanestro Trieste; si vola a Napoli, o per meglio dire si gioca in terra partenopea, visto che la squadra e lo staff tecnico è già all’ombra del Vesuvio, direttamente dalla Germania.
Le “chiavi” del match hanno elementi relativi per quello che concerne la compagine allenata da coach Magro, al di là della prima di campionato persa a Bologna per 105-88. Infatti l’arrivo tardivo di un leader come Mitrou-Long, pone la società del Presidente Rizzetta nelle condizioni di metabolizzare gerarchie, gioco, linguaggio cestistico. Non è un mistero che il credo tattico di Magro sia quello di correre, prova ne sia la scelta di affidarsi a “5” dinamici come Ed Croswell e Guglielmo Caruso. Ovviamente, nella sfida alla Virtus, anch’essa votata al gioco sui 28 metri, è difficile trarre dividendi; al PalaBarbuto, con una settimana di lavoro in più e l’entusiasmo dell’ambiente, potrebbe essere un elemento incisivo, soprattutto alla luce della fragilità difensiva attuale di Uthoff e soci.
Dal canto suo Trieste ha un Sissoko che per stazza e presenza d’area, potrebbe non avere avversari in grado di fermarlo. Torniamo però al solito discorso legato al gioco di squadra, se l’attacco non è fluido, puoi avere anche Abdul-Jabbar in posizione di centro, che non troverai la via comoda per trarne vantaggio. I biancorossi devono avere pazienza, costruire da singole giocate difensive l’autostima, per poi declinare la fase offensiva a dovere.
Nel reparto esterni non c’è partita a livello di talento: tolto Naz Mitrou-Long, la batteria partenopea concede in termini qualitativi un “gap” importante a quello triestino formato dal trio Ross-Brown-Ramsey con l’aggiunta di Anderson da “3”; viceversa l’argento vivo degli azzurri di casa è rappresentato dal reparto ali, quello del duo Flagg-Simms, che, nell’ultima uscita stagionale, ha ricamato 41 punti in due.
Quello che sarà il focus principale, sul fronte giuliano, nella sfida del Palabarbuto, sarà l’approccio e la tenuta mentale nell’arco dei 40 minuti. Le facce scure viste in Germania devono prendere colore, e il morale normalmente si alza quando si vede concretezza sul lavoro svolto in settimana. Poi, se arriverà una “brutta” vittoria, tutto aiuta.

 
Staremo a vedere…

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