Compagine lombarda convincente in questo inizio di stagione.
Da La Provincia di Cremona il momento della Vanoli Cremona. È stata, quella scorsa, una settimana ad alta tensione emotiva per la Vanoli. Ma è stata anche, nonostante due impegni durissimi contro formazioni di prima fascia (almeno sulla carta) quali Trento e Trapani, la settimana della conferma dell'ottimo spessore tecnico, caratteriale e mentale che la formazione allenata da Gigi Brotto ha saputo costruire in questa prima parte di stagione. Così come l'ottima reputazione ormai riconosciuta a livello nazionale. La settimana è terminata con il bellissimo e convincente successo di giovedì al PalaRadi sulla Dolomiti Energia Trentino e con la sconfitta molto più che onorevole della domenica a mezzogiorno sul campo dello Shark Trapani; sarebbe piaciuto vedere cosa fosse successo se la squadra di Repesa avesse giocato a Napoli anch'essa giovedì anzichè mercoledì (avendo così un giorno in più di recupero che a questi livelli è un vantaggio di sicuro) e se nella sfida con la Vanoli i padroni di casa non avessero potuto contare sull'aiutino (aiutone) da parte in particolare dell'arbitro Attard che è stato particolarmente chirurgico nell'assegnare falli e infrazioni alla formazione ospite, episodi che rivisti in alcuni replay televisivi sono sembrati alquanto (anzi, più che alquanto) dubbi. Ma tant'è…Trapani non ha certo vinto per questo, ha meritato essendo stata più concreta e precisa nel finale al cardiopalma. Nell'incontro infrasettimanale la squadra del patron Aldo Vanoli è stata quasi perfetta, dominando Trento sotto i tabelloni (48 a 33 il totale dei rimbalzi per Cremona, di cui 13 di Anigbogu e 7 di Ndiaye), e confermando le ottime percentuali di tiro che sono la costante di questo avvio di campionato. Ma è il gioco di squadra che ha fatto alla fine la differenza, contro una squadra sì giovane, ma allenata benissimo e forte atleticamente. E' emersa la stazza di Anigbogu, la costruzione del gioco da parte di Casarin (10 assist) e Durham, la caratura tecnìca di Willis, la voglia di fare insieme qualcosa di importante da parte di tutti gli interpreti biancoblù. E' andata meno bene, dal punto di vista del risultato finale, nella trasferta in Sicilia, ma Trapani ha dovuto sudare le proverbiali camicie per venire a capo dell'ingarbugliata matassa proveniente dalla Lombardia. La Vanoli è partita fortissimo, ma quando la squadra di casa ha ritrovato il vantaggio e l'allungo che pareva decisivo, capitan Burns e compagni non hanno mai mollato, penalizzati questa volta dalla inferiore precisione nel tiro dalla lunga distanza: 9 su 30 (pari al 30%) contro il 13 su 30 (43.3%) dei giocatori di Repesa. Proprio le triple hanno di fatto spostato il piatto della bilancia di un match giocato a livelli di equilibrio notevole, contro una formazione che ha una panchina decisamente più lunga rispetto alla Vanoli, ma che Brotto riesce a far girare alla perfezione sul parquet nonostante gli eventi negativi che si presentano durante la sfida. E' lapalissiano, perdere non piace mai a nessuno, ma dipende come si viene sconfitti; stavolta dobbiamo dare i dovuti meriti a Trapani, ma i ragazzi della Vanoli devono essere orgogliosi di quello che hanno fatto prima giovedì e poi domenica e di quello di positivo che stanno facendo, con determinazione, coraggio e una solidità impressionante. Caratteristiche che devono essere coltivate con costanza, anche alla luce del prossimo impegno che vedrà la Vanoli ospitare sabato sera (ore 20.30) al PalaRadi la pericolosa Pallacanestro Trieste di coach Israel Gonzalez e dell'ex Michele Ruzzier. Inutile dire che dopo i successi ottenuti con Sassari, Treviso e Trento, bisogna scendere in campo concentrati al massimo e cercare di mantenere l'importantissima (ai fini della graduatoria) imbattibilità casalinga.