Una delle chiavi del periodo nero reggiano.
Da QS a cura di Francesco Pioppi, una delle chiavi del periodo nero della Reggiana sta nei finali di partita. Dopo la bruciante sconfitta con Treviso ci si aspettava una risposta dalla Una Hotels ed è arrivata con una prestazione gagliarda, anche se perdente, contro la Virtus Bologna. L'orgoglio però non basta per invertire il trend e la squadra di Priftis dovrà – tra le tante cose – sistemare soprattutto le dinamiche dei finali in volata che ultimamente hanno sempre condannato i suoi. Nel conteggio delle sei sconfitte consecutive, infatti, ce ne sono addirittura quattro che si sono decise con uno scarto minimo, tra 1 e 3 punti. Una sorta di record (purtroppo negativo) iniziato con il Cibona Zagabria (corsaro al PalaBigi col punteggio di 75 a 73) e poi proseguito mercoledì scorso con Digione (79-76), venerdì con Treviso (89-88) e domenica con la Virtus (80-78).
VA MALE ANCHE CON GLI ARBITRI - Sia con Treviso sia con Bologna alcune decisioni hanno penalizzato i biancorossi. Ovviamente ogni partita ha una propria storia e va detto che sia con la Nutribullet che con Bologna i fischi arbitrali hanno avuto un peso specifico non indifferente e che ha sempre 'penalizzato' i biancorossi. Con i veneti è infatti stato fischiato un fallo a Vitali sul tiro da tre ad Abdur-Rahkman decisivo a fini del risultato, mentre al contrario il 'non fischio' sulla tripla per la vittoria di Caupain (con Pajola che ostacola il play) ha regalato il successo ai padroni di casa. Fatte queste precisazioni, è innegabile che sia mancata la lucidità necessaria in questo tipo di situazioni, quando ogni minimo dettaglio (o scelta tattica) fa la differenza. Nelle due sconfitte di Fiba Europe Cup la palla è stata gestita direttamente da Barford che ha fallito in entrambi i casi il tiro della vittoria; con Treviso, invece, il gioco era stato disegnato per Caupain che però – anziché battere il lungo in palleggio e andare fino al ferro – ha scaricato la palla (e la responsabilità…) al solito Barford che ha forzato un'improbabile conclusione a pochi secondi dalla sirena. Con la Virtus, invece, è stato lo stesso Caupain a prendersi la responsabilità, ma la tripla tentata è finita lontanissimo dal bersaglio e il fallo (cercato con troppa insistenza dallo stesso giocatore…) non è stato ravvisato. Si tratta, a nostro avviso, di un caso limite e in cui è molto complicato avere certezze. A velocità naturale non avremmo fischiato nulla, proprio per l'ostentazione con cui Caupain (che si inclina verso sinistra, allargando il braccio) si preoccupa più di generare il contatto che di fare canestro. Poi, rivedendo le immagini, il contatto sembra effettivamente esserci, ma siamo all'interno di quei 'casi limite' (come per il fallo di Vitali su Abdur-Rahkman) che purtroppo si prestano alle interpretazioni.