In vista della seconda sfida di Eurolega.
Dalla Gazzetta dello Sport a firma Giorgio Burreddu, la seconda fatica della Virtus alle porte. Dusko Ivanovic ha convinto tutti. Sarà l'aria da duro, ma poi ci sono i fatti. E la Virtus dalla gran difesa (e dai colpi in attacco) vista contro il Real dovrà ora replicarsi contro il Valencia. «Il nostro compito sarà riuscire a fermarli in transizione: sarà fondamentale l'approccio alla fase difensiva per riuscire a contenerli». Per il round due di Eurolega le Vu Nere non cercano gloria, ma conferme. Prima lontano dal PalaDozza, prima trasferta. Il tour de force comincia qui. Il coach bianconero non si preoccupa, la stagione è lunghissima. Valencia, dice l'allenatore della Virtus, «è una squadra che propone un'eccellente sistema di transizione e di uno contro uno, oltre a esprimere un gioco veloce e solidità nei rimbalzi offensivi. Sfruttano con tanti giocatori l'uno contro uno e hanno un alto livello di intensità offensiva difficile da gestire per le difese». Mancherà solamente Akele. Sarà durissima per la Virtus. Gli spagnoli hanno vinto la Supercoppa (liquidando prima Malaga e poi il Real) mentre in Eurolega hanno sbancato Villeurbanne.
Campo - E poi il fattore campo conta: Valencia giocherà la sua prima partita ufficiale di basket alla Roig Arena, il nuovo palazzo. Coach Pedro Martinez ha sottolineato che «tutti gli avversari sono duri», ma, «ehi, giochiamo in Eurolega, contro le migliori squadre d'Europa, sappiamo che non sarà facile». Valencia ama tirare tanto dall'arco, sulle percentuali ballerà la sua prestazione. Tanti leader. Ma Valencia è più di una squadra. «Servirà tanta difesa», ribadisce Ivanovic. Occhi puntati su Edwards, l'americano capace di guizzi tanto maestosi quando velenosi vuole stupire. Attenzione anche a Smailagic. Il serbo vuole più continuità. E poi Niang, ovviamente, uomo-chiave in fatto di energia. L'usato sicuro è invece Matt Morgan. Anche lui, nell'apertura di questa Eurolega, ha dato la scossa. «Penso - ha detto il play - che la prima partita con il Real Madrid sia stata un'ottima prova da parte nostra, ma comunque ci sono ancora tante cose su cui lavorare». E ancora: «Ci impiegherà molte energie: giochiamo di squadra e diamo il massimo per quaranta minuti e vedremo cosa succederà».
