DeShawn Stephens chiaro: «Puntiamo in alto!»

03 settembre 2025 06:41

Carico il neo arrivato in casa Tvb.

Dal Gazzettino di Treviso a cura di Mattia Zanardo, le prime parole del neo arrivato. Passare, pressoché senza soluzione di continuità, dal sole della California alle valli dolomitiche in questi giorni coperte di nuvole temporalesche, è un salto non da poco. DeShawn Stephens - peraltro uno che di balzi se ne intende - non è certo tipo da farsi intimorire. Il lungo statunitense ha raggiunto i compagni nel ritiro di Domegge ed è pronto per iniziare la nuova avventura con Treviso Basket (tranquillo, il meteo per i prossimi giorni è previsto in miglioramento). La Nutribullet è così ora al completo per proseguire la preparazione in Cadore. A quasi 36 anni, Stephens, reduce dal titolo nazionale e dai quarti di finale di Eurocup con i romeni del Cluj nel 2024-25, è alla quarta stagione e al quinto club in Italia, dopo Cagliari, Fortitudo e Scafati (nella stessa annata) e Sassari. Sarà il centro titolare nello scacchiere di coach Alessandro Rossi. Cosa l'ha convinta del progetto Treviso Basket? «Ho pensato che fosse una buona opportunità. Ero entusiasta di tornare a giocare in Italia. Conoscendo già il campionato, è stata una decisione facile». Quale potrà essere il suo contributo principale a questa squadra? «Qualsiasi cosa sia necessaria per vincere. Sono un giocatore energico, quindi voglio essere una "scintilla" quando posso». Nella sua carriera, ha accumulato una notevole esperienza internazionale. Come giudica il campionato italiano? «Sì, ho giocato in vari campionati in molti paesi diversi. Penso che la Serie A sia uno dei migliori al mondo». La nuova Nutribullet è composta da numerosi veterani: può essere un vantaggio? «Certamente. È sempre un vantaggio dover spiegare meno cose. Ci dà più tempo per costruire l'alchimia e imparare a vicenda». Che aspettative ha per la prossima stagione? «Il campionato italiano è molto impegnativo e anche questa stagione ogni partita sarà una battaglia. Però ogni anno l'obiettivo è puntare al massimo, anche al titolo, perché no? E pure con Treviso non deve essere diverso: penso che abbiamo un'ottima squadra e possiamo fare un'ottima stagione». Ha da poco concluso il Big 3, uno dei più famosi tornei 3 vs 3 americani. Che esperienza è stata? «Sempre molto divertente. Ci gioco da quattro anni, è ormai quasi un'abitudine. È anche un'occasione importante per me, perché è l'unica volta che posso giocare nel mio paese d'origine e dà alla mia famiglia e ai miei amici la possibilità di vedermi dal vivo sul campo. In più, mi dà la possibilità di incontrare molte leggende del basket». A proposito di leggende, in questa edizione è stato allenato da Gary Payton. «Fantastico, uno dei miei allenatori preferiti finora. Mi ha insegnato tantissimo in così poco tempo. E la parte migliore sono state le conversazioni avute fuori dal campo». 

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