Debutto amarissimo per la Pallacanestro Cantù.
Da QS la bruttissima sconfitta di Cantù contro Trento.
«Siamo stati impresentabili sin dal primo quarto. Abbiamo cominciato la partita in un modo che non è all'altezza del campionato». Nicola Brienza non si nasconde dopo l'esordio scioccante in Serie A della sua Pallacanestro Cantù. «L'unica cosa è che è meglio prendere un pugno fortissimo in faccia subito, come questo, piuttosto che tanti piccoli pugni nelle prime giornate di campionato». Poco da dire, il -40 di Trento è un colpo durissimo in pieno volto. L'avvio, con la schiacciata di Sneed e qualche spunto di Basile, aveva illuso i brianzoli, rimasti in scia fino al 24-15 di fine primo quarto. Ma già nel secondo periodo il gap fisico e tecnico si è fatto sentire: Niang e Mawugbe hanno dominato nel pitturato, mentre Cantù, penalizzata dalle pessime percentuali ai liberi e dalla scarsa presenza a rimbalzo, ha chiuso all'intervallo sotto 46-30. Nel terzo quarto la partita è definitivamente scivolata via: Steward e Jones, entrambi a quota 21 punti, hanno allargato il divario fino al +33 (75-42). Gli ultimi dieci minuti hanno solo certificato il crollo, con l'Aquila arrivata a +40. Per Cantù, che rientrava in LBA dopo gli anni di A2, una prestazione oltre il voto negativo, figlia di una disfatta ai rimbalzi e di una difesa in costante difficoltà, soprattutto sugli esterni. Nel deserto statistico si salvano solo i 14 punti di Bowden e i 12 di Bortolani e Gilyard, ma l'impressione è che serva una decisa svolta mentale e tecnica.
