Non bastano i 31 punti dell'esterno.
Dalla Gazzetta dello Sport a firma Giuseppe Nigro, il recap della sfida di Eurolega. Nel modo più crudele, come spesso succede, perché la tripla del possibile supplementare che si spegne sul ferro la tira Brooks, che nel quarto periodo ne aveva messe 4 per alimentare una rimonta da film dal -22 a metà terzo quarto, e si era già tornati dal -17 prima del riposo. L'ennesimo Everest da scalare della giovane stagione Olimpia. Anche l'ennesima volata senza lieto fine, in casa contro Valencia, che torna a vincere dopo tre ko sfoggiando un collettivo in cui risplende un Thompson esuberante come mai nell'estate azzurra. Tante partite in una, all'inferno e ritorno, a fondo senza reagire e poi risalendo garibaldini col quintetto leggero, e l'unico modo per raccapezzarsi tra chiari e scuri è il quadro d'insieme: resta che tra Eurolega e campionato Milano ancora non ha "espugnato" il Forum. Dopo aver giocato 4 delle prime 5 fuori casa, vincendone due, era l'occasione per tornare a vedere spianarsi la strada: non sfruttata. Non sfruttata neanche la miglior prestazione di sempre di Bolmaro. Poi i conti della serva impongono di ricordare che si parte da meno tre, i tre titolari infortunati: Brown (fuori altre tre settimane), Nebo (almeno due) e LeDay (proverà la settimana prossima). Si è aggiunto nel riscaldamento Diop.
Approccio - Ancora una volta l'Olimpia si è messa la partita in salita. Per tenere basso il ritmo di Valencia, Milano (più che mettere il corpo addosso agli avversari) tiene basso il suo con un attacco statico "e poi ci penserà Shields". E non è un caso se l'Olimpia sbaglia 9 delle prime 10 triple: è il momento a cavallo dei primi due quarti in cui, con l'impatto di un Montero da 9 punti in 5', Valencia prima va oltre la doppia cifra di margine e vola 29-46 al 15' al ritmo forsennato di tre punti al minuto, grazie a passo e percentuali.
Recupero - «La fisicità la puoi mettere sul perimetro se ti senti le spalle coperte dietro, dove abbiamo problemi abbastanza seri di assenze - ha commentato coach Ettore Messina -. Possiamo fare meglio con gli esterni e iniziare le partite con più decisione. Ma è un gruppo che tranne Monaco ha sempre reagito ed è un aspetto da non trascurare». A parte Ellis, che ci mette personalità, efficienza e presenza sulle linee di passaggio, le uniche scosse arrivano da Bolmaro: oltre all'energia, che è tutto, è un mismatch costante e quando mette palla a terra arriva sempre. Coi suoi 17 punti nel primo tempo, e attaccando la non inespugnabile area di Valencia, l'Olimpia con un 12-2 rientra a -6 al riposo. Poi l'incubo. Una, due, tre, quattro: gli spagnoli tornano in campo mettendo sette triple di fila sette, un treno in corsa di cui è impossibile tenere il passo ma che non si riesce nemmeno a fermare di mestiere, precipitando 57-79 al 26'. Non è la fine perché con Ricci centro col debuttante Sestina, l'assetto leggerissimo con le triple di Brooks e le giocate dell'azzurro produce un 17-6 in 5' per riaprirla sul -6 a inizio quarto periodo. Un punto per volta, è 100 pari negli ultimi due minuti : qui Guduric e Shields sbagliano, Montero a 37" dalla fine no. Ultima rimessa per Brooks: ferro, quarta sconfitta su sei Olimpia.