Primo test per il nuovo assetto.
Da La Prealpina a cura di Giuseppe Sciascia, la preview del match contro Cremona.
CREMONA - Parte da Cremona il dicembre di fuoco dell'Openjobmetis. Il posticipo odierno al PalaRadi (ore 17.30) inaugura un ciclo di 3 trasferte nelle ultime 4 partite dell'anno solare 2025. Ma è anche la tappa inaugurale del nuovo corso tecnico voluto da Ioannis Kastritis: Varese riveduta e corretta secondo le idee del coach greco con l'aggiunta di Carlos Stewart a sostituire il deludente Stefan Moody. Che ieri ha esordito segnando 19 punti con 4/10 da 3 e 5 assist col Pinar Karsiyaka (pur sconfitto 73-86 dal Besiktas).
QUANTO VALE LA NUOVA OJM? - Il team biancorosso ha bisogno di dare un segnale forte all'ambiente dopo il tonfo casalingo prepausa contro Udine. Sulla carta aver raddoppiato la trazione posteriore, aggiungendo un giocatore di energia come il "torello" ex Amburgo all'incursore Iroegbu, dovrebbe dare al tecnico ellenico la spinta giusta per incrementare il livello dell'aggressività difensiva. Nel cambio Ike più Carlos per Moody, fin dal precampionato pesce fuor d'acqua nella sua esperienza biancorossa, è evidente il guadagno per Varese. Aumentare l'intensità, e di conseguenza il ritmo, per lasciare l'ultimo posto nella classifica dei punti segnati: l'idea ha senso, sulla carta. Ma dovrà dimostrare di essere valida anche sul campo, considerando i progressi delle rivali salvezza sotto forma di vittorie di Sassari e Udine grazie alle aggiunte effettuate durante la pausa. Per questo il match odierno ha un peso specifico notevole nell'economia della stagione biancorossa: una vittoria dimostrerebbe con i fatti che le strategie di mercato adottate per sfruttare il "tesoretto" garantito dai nuovi investitori sono quelle giuste per la svolta in classifica.
NUOVE GERARCHIE BIANCOROSSE - Al cambio della Vanoli rivelazione col suo 5+5 - solo Cremona e Cantù resistono, dopo il passaggio al 6+6 dell'OJM - andranno valutate le nuove gerarchie della squadra di Kastritis. Non conta il quintetto iniziale, ma chi giocherà i finali: Stewart sarà il supporto e l'alter ego di Iroegbu in versione bomber, Moore il raccordo con la possibilità di sfruttare il suo allungo a rimbalzo come terzo esterno, il rientrante Alviti - senza il quale Varese aveva spaccato il ferro dell'Itelyum Arena contro Udine - il grimaldello offensivo dal perimetro. E Olivier Nkamhoua il lungo capace di aprire il campo da sotto e da fuori, solo se messo in ritmo dai compagni. Poi in ordine di ruolo, capitan Librizzi come "secondary handler" sfruttando le doti balistiche, auspicabilmente ruolo anche per Freeman che dovrà palleggiare meno e convertire più scarichi. Con Assui sentinella designata in difesa e uomo di raccordo in attacco e Renfro specialista di difesa, aiuti e rimbalzi. Funzionerà? Al campo l'ardua sentenza.
LA CHIMICA DELLA VANOLI - La funzionalità del nuovo organico OJM sarà messa alla prova dalla solidità della Vanoli, squadra che ha trovato in fretta assetti e gerarchie più che affidabili. Un giocatore capo tra regia e difesa come il play Durham, lo scorso anno compagno a Girona di Iroegbu. Un elemento duttile ed emergente come Davide Casarin, diventato pedina di grande affidabilità in una squadra che gli concede spazi e responsabilità. Un bomber provetto come Peyton Willis, leader di una batteria di tiratori che conta anche sulle mani caldissime dell'ala Veronesi. Due ali forti dinamiche e moderne come il senegalese Ndiaye e il neoazzurro Grant. Un omone d'area con solide doti difensive come Anigbogu, alle cui spalle c'è l'esperienza dell'inossidabile Christian Burns. La Vanoli plasmata da Gigi Brotto, confermato sul campo dopo la missione salvezza portata a termine in subentro nel 2024/25, ha talento offensivo in abbondanza (87,4 punti di media) e un elevato livello di continuità nell'arco dei 40 minuti. Mettere pressione sulla palla, togliere fluidità alla manovra e reggere l'urto a rimbalzo, sono le tre strade obbligate per l'OJM se vorrà provare il colpaccio al PalaRadi. Ed evitare una partenza falsa del nuovo corso che acuirebbe i cattivi pensieri generati dalla classifica.
