Bologna prova a fare il colpaccio.
Da La Repubblica a firma Walter Fuochi, la prossima sfida in Eurolega della Virtus. Da qualche anno l'Olympiacos ha un posto fìsso tra le squadre che possono (o debbono) vincere l'Eurolega. E difatti, da quattro stagioni, arriva puntualmente alla Final Four. Che però non vince. Un secondo posto, due terzi e un quarto, siamo ormai a una dannazione venata di rimpianti. Alzare la coppa è un ricordo lontano: l'ultima fu nel 2013, e da allora al Pireo si sono ammucchiati i milioni buttati via e i magoni buttati giù, vedendo pure trionfare gli odiati vicini di casa, i Verdi del Panathinaikos, anno di grazia 2024. Ritentare è d'obbligo, ma l'Oli in volo su Bologna, per giocarvi venerdì 26 dicembre alle 20.30, non è mai stato così indietro, per quanto favorito.
Risulta decimo, all'alba del turno 18, già svolto ieri per due terzi, ossia per un solo millimetro dentro l'area playoff. Le 9 vinte, 7 perse, una da recuperare, non sono un ruolino tanto più ricco delle 8 vinte e 9 perse della Virtus, dodicesima. Che dunque ci proverà, issata di nuovo, lunedì sera, al primo posto in campionato, accanto alla Brescia fresca di ko in Fiera. Una bella Olidata, quest'ultima. Che pure era senza due uomini da quintetto (Vildoza e Jallow: il primo può rientrare coi greci, il secondo no), e s'è trovata con due tiratori fermi a un solo canestro (Morgan e Alston). Così, a valicare l'emergenza e a stravincere lo scontro diretto per la cima è stata la pattuglia tricolore, a riprova di quanto conti in campionato averne una che fa la differenza. In cinque, i giocatori italiani hanno fornito a Ivanovic (imbattuto con la Germani, 5 a 0) 50 degli 86 punti serviti, dai 17 di Pajola inedito topscorer ai 6 di Akele, oltre a una difesa ferrea sui migliori nemici. In campionato la Virtus sarà in campo di nuovo di lunedì, il 29 a Trieste. Prima l'Eurolega, contro la corazzata dei ragazzi del Pireo.
