Napoli vince e vede le Final Eight

29 dicembre 2025 07:09

Dopo la lunga pausa, la reazione.

Dal Mattino a cura di Stefano Prestisimone, il recap della sfida del palaBarbuto. Davanti ad un pubblico scatenato una Guerri pimpantissima e trascinata da Mitrou-Long versione extralusso (a dispetto di uno stato febbrile), conquista due punti di platino (98-86) al termine di un match-maratona (poco meno di 3 ore totali), per la sostituzione di un canestro danneggiato da una schiacciata. Contro Cantù gli azzurri hanno giocato ai livelli visti contro Cremona, sfiorando di nuovo i 100 punti: solidi, efficaci, con un contributo importante da parte di tutti. Mitrou-Long ha fatto vedere lampi clamorosi, giravolte in palleggio al fulmicotone, tiri da 3, canestri rovesciati e carpiati. Un vero e proprio show da vedere e rivedere, 20 punti, 10 assist, 7 rimbalzi. Accanto a lui Bolton (17), chirurgico e duttile, Simms (16), Croswell (10), El Amin (10), ma anche Faggian, Treier, un positivo Caruso (6 punti e 4 rimbalzi in 13'). Solo Flagg è parso un po' sotto tono. «Una gran vittoria in un ambiente fantastico, quando il palasport è stracolmo e c'è questo senso di appartenenza, tutto diventa più bello e più facile – sottolinea coach Magro - Mitrou-Long non doveva giocare, aveva febbre alta, ma non si è tirato indietro e ha fatto una partita meravigliosa. Questi sono segnali importanti. Siamo partiti un po' soft, ma poi ci siamo compattati e anche la lunga interruzione non ci ha distratti. Ora dobbiamo andare a Varese sabato prossimo per provare a conquistare un altro pezzo di Final Eight». L'obiettivo Coppa Italia è ora davvero vicino perché Napoli è a quota 12, al settimo posto assieme a Trieste. Mitrou-Long a fine gara con la sciarpa azzurra al collo si è soffermato a lungo con i tifosi sotto la curva: «Sì, non stavo benissimo ma in campo non ci ho pensato. Sono felice, c'era la mia famiglia ed è stata una super serata». Come si diceva, partita condizionata da un evento raro come la rottura dell'anello dopo una schiacciata del canturino Grant Basile. Raro soprattutto dopo l'introduzione degli anelli sganciabili. Ma nel caso specifico sono saltate due molle dell'ingranaggio e dopo un tentativo di sistemare la cosa, è stata obbligatoria la sostituzione dell'intero traliccio del canestro. Uno stop lungo (quasi un'ora) che non dovrebbe però far correre rischi agli azzurri se dovesse esserci il ricorso degli ospiti, perché quando è necessario sostituire anche il tabellone, i tempi concessi sono più lunghi dei 30' canonici. In avvio partenza sparata dei canturini che volano sul 9-0. I brianzoli non sbagliano un tiro, Napoli si affida a Bolton per ricucire. Caruso, opposto al gigantesco africano Ballo (2,13 per 120 kg), gioca minuti di intensità importante, c'è un recupero parziale (13-19). Magro utilizza la panchina a piene mani e Treier e Faggian si rendono subito utili, così come El Amin che riporta i suoi sul -2 (17-19). Preludio all'aggancio che arriva proprio a fine primo quarto (21-21). Dopo lo stop per la sostituzione del canestro, si riparte con la Guerri che va in testa con Mitrou-Long e Simms (36-29). Il play greco-canadese in particolare fa tutto, segna da 3, in penetrazione, prende rimbalzi, serve assist, uno show che lancia Napoli sul 45-33. Gli azzurri cavalcano il momento e all'intervallo è 51-40. Il distacco resta stabile, Cantù ci prova alzando i ritmi ma viene respinta da una Guerri tonica e intensa, che lotta strenuamente e riceve contributo da tutti, compresi i giocatori della panchina. El Amin inventa un paio di canestri acrobatici, Faggian è utilissimo e il gap sale a 16 lunghezze (70-54). La Guerri continua sullo stesso trend e chiude la gara in anticipo tra il tripudio dei 3.500 presenti. 

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Si fanno già i nomi dei successori.

 
 
 
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