"The Coach" dice la sua sulla finalissima.
Dalla Gazzetta dello Sport la parola a "The Coach". Coach Peterson, quali sono i punti di forza dì Brescia? «È la squadra più in forma: rendimento corale al top e continuità attraverso i 40'. Motivo? Meno infortuni delle altre squadre. Olimpia e Virtus hanno sofferto infortuni e rientri al limite della sopportazione. Brescia ha un gioco fluido, con esecuzione rapida e soluzioni semplici: ormai giocano a occhi chiusi». Qual è la minaccia più pericolosa che Brescia deve disinnescare? «I rimbalzi. La Virtus ha fatto un lavoro fantastico a rimbalzo in attacco contro Milano. In tutti i ruoli: dai lunghi Diouf e Shengelia, alle ali come Cordinier e Akele, fino alle guardie come Hackett e Pajola. Si lanciano ad ogni azione, tutta la partita. Sarà una battaglia senza tregua. E poi Brescia dovrà resistere alla fisicità e aggressività della Virtus, un branco di squali. Nasce tutto da Daniel Hackett, un vero "killer" a sangue freddo. Lui non scende in campo per scherzare con nessuno. La squadra lo segue. Il risultato è una difesa asfissiante». Chi saranno i protagonisti della finale e perché? «Non ho dubbi: Miro Bilan e Amedeo Della Valle: sono "Mr. Inside e Mr. Outside". La parola chiave è coinvolgere: se quei due sono dentro la partita, gli altri ne beneficiano. Dovranno evitare problemi di falli. Molti pensano che io usavo la famosa 1-3-1 per rubare dei palloni. Certo, era uno dei motivi. Ma serviva anche per nascondere e tenere in campo un giocatore carico di falli. Ecco dove coach Peppe Poeta deve stare all'erta».