Apu Udine, ora si fa sul serio contro Trapani

06 settembre 2025 07:59

Facile semifinale per gli uomini di coach Vertemati.

Dal Messaggero Veneto a firma Antonio Simeoli, la tavola apparecchiata per il gran finale. Ieri sera l'antipasto con vittoria sofferta, 81-68 al Domzale, stasera la prima vera sfida di serie A contro Trapani. C'è il Memorial Pajetta in palio, ma soprattutto il cantiere aperto Apu può testarsi con una delle big annunciate del campionato, perché la squadra di coach Repesa ha roster da grande squadra. Esordio stagionale (per pochi intimi) al Carnera per l'Apu Old Wild West. Va bene, è ancora estate, va bene c'è la concorrenza dell'Italia malata del calcio con la prima di Gattuso, ma c'erano sei nuovi giocatori da applaudire, speriamo stasera con Trapani vada meglio. Ha fatto fatica l'Apu ad arrivare in serie A, ha ingoiato pure un bel po' rospi per arrivarci, va sostenuta. Chi c'era ieri, e ha dato un occhio a Trapani-Reggio Emilia, ha ben capito che la serie A è altra roba. Ti ci devi adeguare e al più presto, pubblico compreso. Senza il faro Hickey negli Usa a prendersi la gloria dalla sua università e con capitan Alibegovic ai box (nulla di grave), il primo canestro (da tre) della stagione dell'Apu è di uno tra i più attesi: Andrea Calzavara. Vertemati poi usa subito Brewton, Spencer ma anche Da Ros (una serata da capitano) e Ikangi per una sorta di tributo a due protagonisti della promozione. Gli sloveni del Domzale, sono tosti, forse più avanti col lavoro, anche se non hanno stranieri e non valgono certo una serie A italiana. Con Bendzius, Dawkins e Mekowulu a metà quarto, l'Apu gioca tutte le sue carte. Dopo 10 minuti è 21-19, dopo 20 a metà partita è 39-34. È solo il primo test, la difesa è quel che è, Trapani oggi sarà il primo incontro ravvicinato con la Serie A, perché è una semifinalista scudetto e una squadra zeppa di talento sebbene ancora incompleta. Dell'Apu disegnata dalla coppia Gracis-Vertemati per restare in serie A per ora si possono intravedere solo alcune cose. La tecnica di tiro e l'eleganza di Bendzius e Dawkins, altri due fari in pectore oltre a Toni, la fisicità di Mekowulu e Spencer, la velocità di Brewton. Il talento di Calzavara, che però deve accelerare il corso anti-ingenuità perché la Lba non perdona. Come in A2 la sensazione è che quando corre l'Apu è un bel vedere. Per una squadra vera, invece, ripassare quando ci sarà il suo faro, Hickey, e, soprattutto, il rodaggio sarà completato. Ah, due parole le merita il giovane Stjepanovic. Personalità da vendere e prova che dal settore giovanile, finalmente, qualcosa di buono sta arrivando. Però un cantiere aperto prevede palle perse (una valanga, forse troppe), difesa da aggiustare, errori al tiro. C'è tutto questo alla prima al Carnera, ma anche negli ultimi due quarti si intravede l'obiettivo finale. Brewton, che dal campionato lituano ha messo l'ascensore per quello italiano, deve ambientarsi d'accordo, ma non è solo veloce, difende e forte. Corsa, tiro da fuori, difesa ermetica, gira e rigira il segreto della promozione: il mantra di Vertemati è sempre quello, Ikangi ha gambe e voglia per confermarsi agente segreto della difesa anche al piano sopra. Una squadra vera si forma anche davanti agli ostacoli alti. C'è n'è uno stasera alle 20.45. Alto e da vedere.
IL COACH BIANCONERO - «Bene i 19 assist ma sono troppe le palle perse». È solo basket d'estate e va preso per quello che è, ma a fine partita coach Adriano Vertemati sottolinea pregi e difetti dell'Apu che piega Domzale in semifinale. «Ho tratto buone indicazioni, ad esempio i 19 assist dicono che abbiamo mosso bene la palla. Anche le percentuali sono state positive, ma abbiamo perso 17 palloni e non possiamo avere così poca cura dei possessi. Ci mancava il play titolare e un'altra rotazione importante, qualcuno ha dovuto adattarsi a un ruolo non suo». In vista della finale di stasera con Trapani il tecnico bianconero è stato chiaro: «per loro sarà la quinta partita di pre-season, per noi la seconda. Dobbiamo cercare di stare in partita più che possiamo, prima che finiscano le energie. Siamo un cantiere aperto». Così invece il direttore sportivo Andrea Gracis: «Mi è piaciuto lo spirito dei ragazzi, si sono cercati molto, pur con qualche errore. Ho visto che cercano di conoscersi e di aiutarsi in difesa. Era solo il primo test, due stranieri sono arrivati da pochi giorni, ma sono soddisfatto di ciò che ho visto».

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