L'ex giocatore e allenatore, attraverso la sua pagina Facebook, esprime un concetto condivisibile.
Sono nel mondo dello sport da una vita. Era il mio sogno da ragazzino mentre passavo interi pomeriggi a tirare a canestro all'Oratorio San Luigi di Lissone. Ho fatto dello sport la mia professione, prima come giocatore, un mestierante non un campione, poi come allenatore, come insegnante e ora come trainer mentale. Da sempre sento dire nelle inteterviste, nei commenti post gara, che una delle cause di una sconfitta, di una cattiva prestazione individuale o di squadra, è la mancanza di energie mentali nei momenti cruciali della competizione.
Lo dicono tutti a tutti i livelli, dallo sport professionistico a quello dilettantistico e amatoriale. E' davvero un giustificazione comoda meglio dire un ALIBI a 360 gradi perchè è come dire tutto e dire niente. Ma la domanda spontanea potrebbe essere: alleniamo gli atleti fisicamente tatticamente tecnicamente... li alleniamo mentalmente? Comodo dare una giustificazione che è reale, ma che può essere interpretata in mille modi là dove purtroppo il più delle volte quando chiedi quanto tempo viene dedicato all'allenamento mentale, ti viene detto che ci sono altre priorità. Però nel momento di difficoltà la scusa, ALIBI DEL CI SONO MANCATE ENERGIE MENTALI, è lì a portata di mano perché sempre o... quasi sempre chiude l'intervista lasciando tutto nel vago e nelle interpretazioni più banali...