Le parole del Coach canturino.
Intervistato su “Corriere dello Sport” e “Tuttosport”, coach Nicola Brienza ha parlato dell’impresa completata dalla sua Acqua San Bernardo raggiungendo la Serie A: «Magari impresa è troppo, è stata sicuramente una cavalcata difficile, durata dieci mesi. Come in tutti i grandi giri, anche noi abbiamo avuto momenti di stanchezza. Le gambe che non andavano, siamo stati bravi a restare sempre sul pezzo, con fortuna e bravura siamo riusciti ad essere la miglior versione di noi stessi nel momento decisivo».
Brienza è sempre stato un tifoso canturino, ma ora ha saputo scindere il tifo dall’essere professionista: «Cercando di vivere questa avventura solo come una grande chance professionale. Abito ormai da anni a Milano quindi la sera staccavo, tornavo in famiglia e se volevo andare a mangiarmi una pizza non trovavo tifosi che mi facevano domande. A Cantù vivono però ancora i miei genitori e i miei amici e quando vado a trovarli, e accompagno mia mamma a fare la spesa, non è semplicissimo. Venerdì sera mentre eravamo sul campo a festeggiare è venuto ad abbracciarmi uno che giocava con me quando avevamo 20 anni. Mi ha detto: "Sapessi quanto ti ho insultato quest'anno...". Ecco. Facevamo la doccia insieme, so dove abita, eppure...».
E adesso Serie A: «Cantù è la città dei falegnami, che lavorano piegati con il loro dna fatto di sacrifici e duro lavoro. Così dovrà essere la nostra squadra. Nel maggio del 2026 sarà pronto il nuovo Pianella, dobbiamo giocarci la stagione successiva avendo ancora la squadra in Serie A. A tutti i costi».
Fonte: Lega Basket