Italia pronta all'ottavo di finale.
Dalla Gazzetta dello Sport a cura di Giulia Arturi, la vigilia della nostra nazionale. Le vigilie sono cariche di emozioni e di tensione. Soprattutto quelle delle partite da dentro o fuori: c'è il brivido della sopravvivenza. Riga, dove si respira pallacanestro, è invasa da tifosi da tutta Europa. E in questo clima di entusiasmo, alla Xiaomi Arena, oggi l'Italia giocherà il suo ottavo di finale alle 17.30 contro la Slovenia. Proprio contro il fenomenale Luka Doncic. Sì, non solo, ma soprattutto. Ci siamo. Gli azzurri durante l'ultimo allenamento erano focalizzati, distesi, pronti. «Chiedo sempre concentrazione e spirito di sacrificio - spiega Pozzecco -. Conosco il rapporto viscerale che hanno con la maglia azzurra. Mi fido ciecamente. L'esempio più chiaro resta la prima partita: Fontecchio ha tirato male, ma ha continuato a difendere in modo clamoroso. Lì ho capito che questo gruppo ha qualcosa in più».
DIFFERENZA - Sarà una lotta tra due opposti: la difesa coriacea degli azzurri, la migliore della fase a girone (66.6 punti subiti a partita), contro l'attacco degli sloveni, il secondo migliore dopo la Germania (93.8). La Nazionale dovrà essere pronta a giocarsela anche a punteggio più alto rispetto al solito. E, d'ora in avanti, la difesa dovrà fare gli straordinari. La stella dei Lakers sta dominando: primo della manifestazione per punti (32.4), secondo per assist (8.4). Il migliore anche nelle palle rubate. Un giocatore totale, che apre e inventa spazi per gli altri: «Si può fermare Doncic? No. Si può provare a sporcargli la partita, farlo tirare con percentuali basse, fargli fare fatica e limitare i suoi assist - continua il ct -. Melli è il miglior difensore d'Europa: è come se avessi in squadra Baresi, Maldini, Tassotti e Costacurta. È normale che la nostra difesa sia dura. Vedremo che partita ne uscirà». Oggi non si può sottovalutare nessuno, a partire da Prepelic, Nikolic e Muric. Sarà un match quasi romantico per il ct: cresciuto a Trieste, ha esordito sulla panchina azzurra proprio contro la Slovenia, nel 2022: «Ho grande rispetto per la pallacanestro slovena. Sono cresciuto con Telecapodistria e Sergio Tavcar. E ho giocato contro il padre di Doncic. Ma non c'è solo Luka: dovremo difendere di squadra». E aggiunge: «Un abbraccio a Leo Dell'Orco (presidente dell'Olimpia, ndr) e complimenti a Gattuso per il suo inizio: compatterà la Nazionale. Siamo simili». Il bilancio degli azzurri nel girone è di grande soddisfazione: secondo posto, il primo a un soffio. A Cipro è cresciuta una squadra con spirito e capacità di ritrovarsi sempre.
TABELLONE - Ancora una volta, la parte di tabellone degli azzurri non è la più morbida: oggi, intanto, c'è la Slovenia. Poi, se volessimo liberare lo sguardo, vedremmo la Germania campione del mondo ai quarti. Ma la Finlandia, che ha eliminato la Serbia, insegna. «Si può parlare di sfìga. Il nostro cammino è difficile - ammette Pozzecco -. Ma i miei giocatori si meritano la possibilità e il sogno di arrivare in fondo. Serve la stessa gratificante concentrazione che hanno avuto in cinque partite». Conferma capitan Melli: «La nostra forza è il gruppo e cercheremo di trovare protagonisti diversi che possano aiutarci a fare un punto più di loro. Siamo più profondi nella rotazione, ma può succedere tutto in una partita da dentro o fuori. Siamo in una parte del tabellone molto complicata, ma sognare non costa nulla. Siamo qui per competere». Abbiamo un'identità riconosciuta. Doncic, dopo l'ultima vittoria, aveva detto: «L'Italia è una squadra forte, ma noi abbiamo le nostre armi». E continua coach Sekulic: «L'Italia gioca di squadra, è la sua forza, è una gioia vederla. Hanno una grande difesa. Doncic? È fondamentale oltre i punti: crea per gli altri. Ci prepariamo ad ogni difesa». Alla fine dell'allenamento, Diouf e Niang, mai sazi, si sono sfidati in uno contro uno. La caviglia di Niang sta bene. E poi, ancora, la carica dei giovani: «Questa è passione, amore per il basket», conclude Poz. Una cosa è certa: la metteranno in campo anche oggi.