La compagine di coach Brotto affronta la Reyer Venezia.
Da La Provincia di Cremona a firma Fabrizio Barbieri, la preview della sfida delicata di oggi. Si riparte. Dopo mesi di attesa, la Vanoli Cremona torna a calcare il parquet per la prima giornata del campionato di Serie A, e lo fa con un esordio di quelli da brividi: sul campo della corazzata Reyer Venezia. Un debutto tutt'altro che agevole, che servirà subito a misurare la temperatura del gruppo allenato da Gigi Brotto, atteso a un banco di prova di altissimo livello contro una delle formazioni più complete e ambiziose del torneo. Per la Vanoli, che si presenta all'appuntamento con qualche acciacco e diverse incognite, il primo obiettivo sarà quello di trovare ritmo e continuità, cercando al tempo stesso di reggere l'urto sotto canestro e non lasciarsi travolgere dall'atletismo e dalla profondità della Reyer. Venezia, infatti, è una squadra costruita per restare stabilmente ai vertici del campionato: lunga, esperta, potente fisicamente, con tante soluzioni offensive e un'identità difensiva consolidata. Il Taliercio non è mai stato un campo semplice per Cremona, che qui ha raramente trovato fortuna nelle ultime stagioni. Le buone notizie per Brotto arrivano dall'infermeria: rientrano Ndiaye e Burns, anche se entrambi non sono ancora in condizione ottimale. In particolare Burns, fermo per oltre due settimane e rientrato in gruppo solo negli ultimi giorni, dovrà gestire i minuti con cautela. Il suo carisma e la sua esperienza, però, restano armi preziose per una squadra giovane che ha bisogno di punti di riferimento solidi nei momenti più difficili. Ndiaye, invece, garantirà fisicità e presenza nel pitturato, anche se la sua autonomia è ancora limitata. La Vanoli cercherà di fare della compattezza e della disciplina le chiavi per restare in partita il più a lungo possibile. Venezia è solita imporre subito un ritmo elevato, alternando difesa asfissiante e contropiede, e la formazione cremonese dovrà essere brava a non concedere seconde opportunità e a proteggere l'area, dove la Reyer può contare su giocatori di grande impatto. Limitare i danni a rimbalzo sarà cruciale: ogni extra possesso concesso rischierebbe di trasformarsi in un parziale difficile da rimontare. Ma oltre all'aspetto tecnico, la sfida porta con sé anche una forte componente emotiva. Tutti gli occhi saranno infatti puntati su Davide Casarin, il grande ex di giornata. Cresciuto nel vivaio orogranata, con cui ha mosso i primi passi da professionista, Casarin ha salutato Venezia proprio questa estate per abbracciare il progetto Vanoli. A Cremona ha trovato fiducia, minuti e responsabilità, e ora si prepara a tornare da avversario nella città in cui è diventato giocatore. La sua voglia di far bene sarà certamente uno stimolo in più, ma anche una fonte di emozione da gestire con equilibrio. Brotto conta molto sulla sua energia e sulla sua capacità di spaccare le partite in campo aperto: in una gara come questa, in cui ogni canestro può pesare doppio, il suo contributo potrebbe essere decisivo per tenere viva la speranza di un colpo esterno. L'esordio stagionale è sempre un'incognita. Le gambe possono essere pesanti, i meccanismi ancora da oliare, ma per la Vanoli l'obiettivo è chiaro: mettere in campo la propria identità, mostrare compattezza e carattere, anche di fronte a un avversario di primissimo livello. Le prime partite serviranno soprattutto per crescere, consolidare le gerarchie e trovare una chimica di squadra che si costruisce solo con il tempo e la continuità. A Mestre sarà dunque una serata di misure e confronti, più che di verdetti. Brotto sa che la sua Vanoli non parte favorita, ma ha anche la consapevolezza che da queste sfide nascono le convinzioni più forti. Tenere testa alla Reyer, restare mentalmente dentro la partita e dare battaglia su ogni pallone sarà già un passo importante verso quella maturità che servirà lungo tutto l'arco del campionato. Perché il cammino è appena iniziato, e ogni possesso, ogni rotazione, ogni difesa conterà per costruire la nuova identità di una squadra che vuole sorprendere ancora.